CORONA VIRUS: una ribellione della natura?

Lo sostiene Daniela Martani, l’ex gieffina, al programma radiofonico “la zanzara”: la natura si ribella attraverso il Covid-19 a causa dei continui abusi che l’uomo esercita su di essa.

In questo periodo tutti noi siamo coinvolti nella lotta contro un invisibile nemico, il Coronavirus, che ha generato in pochi giorni una disastrosa pandemia.

Ci si interroga sulle motivazioni del suo così rapido diffondersi ed una delle più accreditate è che sembra essere una difesa che la natura ha sviluppato per tutelare se stessa contro gli abusi dell’uomo.

L’essere umano, da ormai troppi anni, sta letteralmente abusando della natura, senza darle il giusto interesse che richiede.

Alcuni ricercatori ritengono infatti che i danni che l’uomo sta quotidianamente causando al nostro pianeta siano irreversibili e che molte specie di animali presenti oggi in natura, in un futuro non troppo lontano, saranno estinte. 

A quanto pare ci sarebbe una relazione diretta tra la pandemia del Coronavirus che sta terrorizzando il pianeta e la ribellione della natura.

Il report del WWF Italia, reso noto qualche giorno fa, spiega che il Covid ha molti elementi comuni con altre malattie che hanno devastato il mondo, come Ebola, Aids, Sars, Influenza aviaria, e che queste si siano diffuse come conseguenza dell’impatto umano sulla natura.

Il report evidenzia ancora che le malattie trasmesse dagli animali all’uomo, sono direttamente collegate a comportamenti sbagliati dell’uomo, soprattutto quando si verificano distruzione di ecosistemi naturali e/o commercio di animali selvatici.

All’origine del Coronavirus ci sarebbe, infatti, anche in questo caso il passaggio del virus da un animale all’uomo, nello specifico dal pipistrello.

La diffusione del virus ha radicalmente stravolto le nostre giornate da un momento all’altro. È notevolmente mutata quella che consideravamo “normalità”: gli orari , le attività , i rapporti sociali.

La diffusione del Covid-19 e il conseguente isolamento sociale, la chiusura delle fabbriche e degli impianti ha paradossalmente migliorato la salute dell’ambiente: grazie alla riduzione delle attività lavorative, alla chiusura di scuole, alla limitazione degli spostamenti e al conseguente calo dei trasporti in tutte le città  del mondo si sono registrati risultai positiva sul fattore inquinamento. Per citare solo quelle italiane, da Milano a Roma la diminuzione del monossido d’azoto va dal 24 al 47%, mentre a Venezia e Veneto in genere dal 60 all’80%.

Inoltre, a trarne beneficio, sono stati anche molti animali selvatici, questi ultimi sono ritornati in centri abitati di solito molto popolati.

Al tempo d’oggi non diamo il giusto peso a tutto ciò che ci circonda. 

La mattina ci vestiamo e ci prepariamo per andare a scuola o a lavoro e usciamo di casa, ripetendo meccanicamente la nostra routine quotidiana, spesso anche lamentandoci e non comprendendo appieno la fortuna che abbiamo nell’avere l’opportunità di poter studiare o lavorare. Ora, però, quanto realmente vorremmo tornare alla nostra vita, ritenuta molte volte anche monotona? Quanto vorremmo tornare in quella scuola odiata per anni o a quel lavoro sempre svolto con poco entusiasmo? Solo in questo momento difficile, in cui le nostre attività quotidiane ci sono state limitate, abbiamo finalmente potuto apprezzare lo stile di vita precedente, che davamo per scontato e i rapporti umani ai quali non assegnavamo la giusta importanza. Questa tragica vicenda deve essere da monito a tutti ed insegnarci che la vita è imprevedibile ed che è quindi necessario godere a pieno ogni piccolo attimo di gioia.

Giorgia Scotto Pagliara

Chiara Rizzo

Cristina Ubaldo 

Raffaella Vela

II classico Q Liceo G. B. Vico – Napoli

Raffaella V