Come in una bolla senza tempo

 

Forse non si percepisce bene lo scorrere del tempo a causa di questo periodo dominato da pura monotonia, perciò sembra strano, ma é arrivato aprile. Non molti ne sono a conoscenza, ma questo mese oltre ad essere quello della Pasqua, degli scherzi e del meteo imprevedibile, é anche il mese dedicato alla consapevolezza sull’autismo.
Per la precisione, il 2 aprile é proprio il giorno dedicato a questa speciale condizione. Come tante altre famiglie, anche quelle con ragazzi speciali si trovano ad affrontare quest’ennesima sfida dell’isolamento sociale, tutte ci provano nel miglior modo possibile e tutte l’affrontano con grandi difficoltà. Le attività che scandivano i momenti della giornata ora non si praticano più, il giorno e la notte sono due lassi di tempo interminabili: si fa colazione, si pranza e si cena, solo tramite i pasti é possibile dare una forma a queste ore; qualche volta è anche difficile capire quando è il momento di andare a dormire. È difficile da concepire, ma è così che si sente un ragazzo affetto da autismo, per lui è quasi impossibile dare un senso a questi attimi senza fine, se non ha qualcosa di concreto da fare. Questa realtà spesso viene sottovalutata, pochi ne sono consapevoli, ma esiste, e ha bisogno di essere compresa.
L’autismo può assumere diverse forme, ma ciò che le accomuna è il fatto che ognuna di esse abbia attorno una bolla, resistente a tutto, tranne che a una cosa: mare, piscina, musica, abbracci, chissá. Ogni bolla può essere fatta scoppiare ma, stando in casa, gli elementi più efficaci si riducono. Se prima la casa rappresentava la bolla stessa, ora é l’esterno, l’inesplorabile, la novità. Strano vero? Strano ma vero.
Giornata Mondiale dell’Autismo

Nulla di speciale ci é richiesto per Pasqua, solo riflettere e sperare che dopo tutto questo, possiamo veramente abbracciarci come mai prima d’ora: senza paure, nè giudizi, nè pregiudizi.

a cura di Maria Rita Sofia di Stasio 3C classico Cambridge 2.0 -liceo G.B. Vico Napoli