Informazione e giovani: poli opposti

L’inchiesta della 2b dell’istituto comprensivo Sinopoli di Roma

Molte persone pensano che la figura del giovane che non si cura di quello che succede intorno a lui sia uno stereotipo. Ne siamo sicuri?

di  Valeria Martinelli, Sofia Mellace, Vivien Mellace, Lea Torrisi 

I giovani non si informano di attualità. Stereotipi? Forse. Un’indagine condotta all’interno dell’istituto comprensivo Sinopoli-Ferrini dimostra che l’informazione tra gli alunni di quella scuola è a livelli abbastanza bassi. Un questionario è stato posto a 92 ragazzi trai 10 e i 15 anni. Le domande erano “Come ti informi?”, “Chi è il nostro presidente del consiglio?”, “Chi è il presidente degli Stati Uniti?”, “Matteo Salvini è al governo?”, “Chi è il primo ministro della Gran Bretagna?” e “Come si trasmette il Corona Virus?”

I dati mostrano che l’approccio dei giovani all’informazione politica è abbastanza superficiale, infatti solo 1/3 dei ragazzi sapeva che Giuseppe Conte è il presidente del consiglio italiano, mentre solo 3 persone non sapevano che Trump è il presidente degli Stati Uniti. La maggior parte degli alunni conoscevano molti politici italiani, oltre a Conte, Salvini, Renzi, Di Maio e altri, ma veramente pochi sapevano il ruolo che ricoprono in politica.

Dai dati emerge anche che i ragazzi non si informano in base alla complessità della notizia, ma in base a quanto quella notizia poi influirà sulla loro vita. Per esempio 88 ragazzi su 92 hanno avuto difficoltà a ricordarsi chi fosse il primo ministro della Gran Bretagna, se tra le risposte i “non lo so” son la maggioranza, ma ce ne sono state anche alcune davvero singolari come “Joris Bonson” e “Greta May”. Al contrario fatti tecnici e scientifici, ma vicini al ragazzo, come la trasmissione del Coronavirus, riportano dati molto più incoraggianti (4/5 delle risposte corrette).

A questo punto sorge spontaneo chiedersi il perché di questa scarsa informazione. Tra i ragazzi la risposta
predominante è stata “Perché non ci importa!”, ma ci sono stati anche ragazzi che hanno preso posizione. Le due opinioni principali sono però opposte: c’è chi ammette di approcciarsi alle notizie con superficialità e c’è chi invece accusa i mezzi di informazione di trattare argomenti troppo specifici e difficili per i giovani. Ma allora se c’è poco interesse a cosa è dovuto? Questa domanda è stata posta agli adulti che hanno fornito varie spiegazioni. La più condivisa è stata quella che sostiene che ci sia troppo poco dialogo a proposito di questi temi con i genitori. Poi anche la troppa tecnologia e il cattivo uso di essa. C’è anche qualcuno che dice che i giovani pensano che gli argomenti di cui trattano le notizie non li riguardano e anche che i giovani sono abituati ad avere tutto e quindi c’è poca voglia e capacità di approfondire le notizie.

Tra le giustificazioni che gli studenti hanno dato sul perché sono poco informati c’è anche “La
scuola non si occupa abbastanza di attualità.” Le quattro alunne di II B hanno chiesto ai professori
se trattassero argomenti di questo genere durante le loro lezioni. Parte dei professori ha affermato di
rendere partecipi gli studenti di quello che succede non solo all’interno della scuola, ma sempre nei
limiti che le lezioni impongono.

Questi i dati dell’informazione trai ragazzi dell’istituto Sinopoli che, tra l’atro dicono di informarsi
soprattutto tramite i social e il telegiornale.