Intervista ad una nuotatrice

  1. Quante ore dedichi ad allenarti e come vivi il tempo dell’allenamento?

Solitamente mi alleno sei giorni a settimana dalle due alle quattro ore al giorno, alternando il lavoro in vasca a quello in palestra. È necessario lavorare anche in palestra perché la forma fisica di un nuotatore non si ottiene solo con l’allenamento in acqua. Le emozioni che si provano durante l’allenamento dipendono molto dall’allenatore e dalla squadra, personalmente vivo l’allenamento con più leggerezza se sono con persone con cui sono a mio agio. Poi ci sono alcuni allenamenti che possono essere più noiosi poiché incentrati su una specialità diversa dalla tua oppure alcuni più intensi, soddisfacenti e coinvolgenti.

  1. Quali pensi siano i vantaggi e gli svantaggi del praticare sport e il nuoto in particolare?

Lo sport ha numerosi vantaggi: serve a mantenere una buona forma fisica, a scaricare la tensione della vita quotidiana e anche a darti soddisfazioni e felicità nei momenti produttivi. Mentre gli svantaggi relativi ad esempio al praticare uno sport agonistico riguardano principalmente la difficoltà ad organizzarsi e districarsi tra i vari impegni quotidiani e talvolta i continui e intensi allenamenti che possono provocare stress sia fisico che psicologico. L’acqua è il mio habitat naturale ed entrare in vasca può migliorare completamente una giornata difficile.

  1. Ci sono degli sportivi che ti ispirano particolarmente?

Si alcuni sono nuotatori e altri praticano sport differenti. Un esempio è Simona Quadarella perché nonostante la sua giovane età è riuscita a raggiungere grandi obiettivi. Ho avuto l’opportunità di gareggiare contro di lei e ho ammirato la sua capacità di gestione della gara, vasca dopo vasca. Arrivare ai grandi traguardi che in poco tempo ha raggiunto testimoniano perseveranza, determinazione e tanta passione; tutti valori che ammiro in una persona. Un altro esempio è il grande Kobe Bryant, recentemente e tristemente scomparso. Mio fratello ha sempre avuto una grande passione per il basket e ha sempre ammirato Kobe; nel tempo ho imparato ad apprezzare e ammirare io stessa la sua bravura, passione e determinazione in ogni palleggio, passaggio e tiro a canestro. Inoltre, ha sempre creduto molto nella famiglia e negli amici, persone fondamentali nella sua vita. Ha trasmesso la sua grande passione ad una delle quattro figlie, Gianna, deceduta anch’essa insieme al padre, e ad ogni partita tifava per lei e le compagne di squadra. Grande sportivo in campo e grande uomo nella vita.

  1. Nel nuoto come in altri sport talvolta si parla di doping, cosa ne pensi? E cosa secondo te porta uno sportivo a doparsi?

Solitamente gli atleti che arrivano a doparsi sono quelli che gareggiano a livelli molto alti come competizioni europee, mondiali o alle olimpiadi. Io non sono mai arrivata a questi livelli per cui non posso immedesimarmi in questi atleti però credo che per arrivare a livelli così alti oltre ad avere talento bisogna avere una grande passione, fare continui sacrifici e tanta determinazione. Un atleta deve amare quello che fa per far si che diventi il proprio lavoro e la principale attività quotidiana. Iniziare a cercare aiuti attraverso sostanze dopanti per arrivare ai gradini più alti del podio indica che qualcosa alla base dell’amore per lo sport sta iniziando a mancare, che quello che fai non è più per te stesso ma per compiacere gli altri.

  1. Che consigli daresti ai bambini che si approcciano ora allo sport?

Secondo me praticare uno sport a qualunque livello ed età è fondamentale per lo sviluppo del carattere e del fisico. Consiglierei anche ai genitori di permettere ai propri figli di scegliere lo sport che più amano senza pregiudizi affinché possano trovarsi a proprio agio ed essere felici. Personalmente, in piscina ho trovato persone con cui ho instaurato i rapporti migliori, partendo dall’allenatore e gli altri istruttori fino alle compagne di squadra con cui siamo diventati una grande famiglia. Per i ragazzi che non sanno se scegliere uno sport a livello agonistico o continuare a livello amatoriale, consiglio di provare perché la formazione che ti dà uno sport agonistico come porsi degli obiettivi e perseguirli, fallire e rialzarsi ogni volta, non te la potrà dare nessun’altra cosa al mondo.

Brega 3D