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Dal diario di tre studentesse del Liceo Linguistico di Sulmona Adolescenti in quarantena

Ormai pigiama e vestiti sono la stessa cosa per me e il muro della mia camera non è mai stato così interessante al punto che passo ore a fissarlo, alla ricerca di non so che! Il silenzio inquietante della mia piccola cittadina in questi giorni è rotto da voci e da suoni che hanno aperto un dialogo tra le case; da balconi, terrazze e terrazzini abbiamo bisogno di vincere la solitudine, di sentire che fuori c’è qualcuno che come noi resiste, che ha voglia di parlare e di lottare. Alcuni miei vicini cantano strofe dimenticate, suonano, ballano e propongono cori senza vergognarsi di nulla. Qualche volta mi unisco a loro, altre volte ascolto soltanto, altre mi tappo in casa perché non ho voglia di sentire. Mi sento al contrario prigioniera ed ho bisogno di quella normalità che spesso do per scontata, mi arrabbio al pensiero che un virus possa limitare la mia libertà e quella degli altri fino a questo punto. Siamo così poco abituati ad apprezzare le emozioni, le persone che ci circondano e appena le cose cambiano, ci accorgiamo che tutto ciò che davamo per scontato in realtà è la vita vera, senza la quale non possiamo stare. Tenerci la mano o darci un bacio fino a poco tempo fa erano gesti talmente normali di cui nessuno ci avrebbe potuto privare. Invece non è così ed è proprio in questi momenti che ne percepiamo tutta l’importanza.

Camilla Margiotta 

 

Tenerci occupati è l’unico modo per passare il tempo che sembra infinito, i minuti sembrano ore e le ore sembrano anni e questa volta non è una frase fatta. Tutta la mole di lavori casalinghi rimandati per anni sono finalmente svolti, liberarmi per esempio di quei vestiti o quelle scarpe che non metto da tanto mi sembra un buon modo per impegnarmi in qualche attività; come tanti italiani anch’io mi sono improvvisamente sentita una concorrente di Masterchef, dando prova di un talento culinario che, a detta dei miei, devo ancora perfezionare; e poi le mattinate trascorse a seguire le lezioni online. Devo ammettere che tra un microfono che non funziona, una telecamera spenta perché un po’ ci vergogniamo di farci vedere sullo schermo dai nostri compagni, la voce dei prof che ci incoraggiano, il tempo trascorre veloce. Che miracolo questa DAD! Magari anche alcuni studenti svogliati recupereranno materie in cui hanno debiti dal primo anno! Gli effetti positivi della quarantena sembrano essere tanti! Bisogna fare ironia altrimenti cadiamo tutti in depressione.

Viviana D’Andrea

 

Questo periodo mi segnerà per tutta la vita, mi ricorderò il silenzio delle città, la frase “state a un metro di distanza”, l’odore dei disinfettanti che mia madre usa in casa in continuazione, le mascherine e i guanti che ci proteggono da tutto ciò che ci circonda, l’importanza dei sacrifici per ottenere i risultati e soprattutto la solidarietà tra le persone. Non credo ci sia stato un altro momento del nostro paese in cui ci siamo sentiti tutti così uniti. E anche noi adolescenti, che spesso trascuriamo la famiglia per le amicizie, finalmente ci siamo resi conto del conforto che quest’ultima ci darà per tutta la vita. E’ il momento giusto per riallacciare i rapporti tra i componenti di quelle famiglie che magari si sono persi di vista diventando sempre più estranei mentre in quelle dove il legame è forte si avrà l’opportunità di ingannare il tempo facendo una partita a briscola o a Monopoly, di parlare e sentirsi ancora più vicini. Infine, evitando di farci prendere dalla malinconia e senza farci condizionare dalle persone che se ci vedono senza mascherina ci guardano come se fossimo ai tempi della peste manzoniana, cerchiamo di apprezzare quello che ci circonda, perché in fondo quant’è bello guardare un albero che fiorisce, il sole che tramonta dietro le montagne, il cielo stellato? Ritorniamo ad essere umani.

Alessandra Ciotti