Scegliere nel terrore

Come definiresti la paura? La definizione che si trova sul dizionario è: “stato emotivo di apprensione che spesso porta ad una sorta di arditezza temeraria che nasce per istinto di conservazione in una situazione di pericolo.”
Si può evincere quindi, che la paura non ha accezione negativa, ma anzi molto spesso ci assicura la sopravvivenza. Quand’è però che la paura diventa terrore? La definizione di terrore, indica un senso di paura impossibile da controllare, persistente, che prende il sopravvento sulla ragione. Ad ogni essere umano nel corso della vita, è capitato almeno una volta di essere stati costretti dal terrore a compiere scelta, e non sempre questa ha avuto delle ripercussioni positive, che anzi possono ricadere sulla vita di molti altri. La nostra stessa storia è stata costellata da scelte di uomini giustificate dal terrore.
Dopo la prima guerra mondiale, nel Gennaio del 1919, i rappresentanti delle circa 30 nazioni uscite vittoriose, si incontrarono a Versailles, per stabilire le sorti degli sconfitti. Il presidente francese Clemenceau voleva rassicurare la sua nazione che, dilaniata dalle invasioni tedesche, soffriva di instabilità politica ed economica, nonché di un grande senso di umiliazione. Temendo un’ insorgenza popolare, il presidente lottò con determinazione per punire la Germania al fine di garantire che essa non sarebbe mai più stata una minaccia. Il governo tedesco non ebbe alternativa se non quella di firmare il trattato, che stabiliva: grandi perdite territoriali; la cessione di una regione industriale molto produttiva alla Lega delle Nazioni; la limitazione dell’esercito tedesco a 10 000 truppe; e infine il pagamento di un’indennità di guerra pari a £6.6 bilioni. Questa decisione però, non solo non ebbe i risultati che Clemenceau sperava, in quanto la Germania divenne una minaccia mondiale solo pochi anni dopo, ma inoltre, ad accendere la scintilla fu proprio il risentimento causato dal trattamento ricevuto. La figura di Hitler, per l’opinione pubblica tedesca, rappresentava l’orgoglio patriottico di cui il paese era stato brutalmente privato dai termini del trattato di Versailles. La politica della violenza nazista poteva attecchire solo su un terreno concimato con umiliazione e terrore. Solo il 3 Ottobre 2010 la Germania salderà per sempre il suo debito con il passato.  


In questo stesso scenario, si diffondeva in tutta Europa un movimento rivoluzionario che terrorizzava le grandi potenze: il comunismo. L’Italia, impoverita da debiti, disoccupazione e conseguente inflazione, rappresentava lo sfondo di numerosi disordini. L’intera classe dirigente, comprese monarchia e papato, temendo una rivolta del nascente Partito Comunista Italiano, decisero di appoggiare il Partito Nazionale Fascista, che al tempo aveva guadagnato una dubbia reputazione per via di numerosi atti di violenza eseguiti dalle famose “camicie nere”.
Nel 1922, spinto dalla minaccia di una rivoluzione, il Re Vittorio Emanuele III incaricò il capo del partito, Benito Mussolini, di formare un nuovo governo. Da quel momento iniziò l’era fascista: uno dei periodi più bui e sanguinosi della storia italiana.

L’ultimo caso che riportiamo è testimoniato da un rapporto top-secret della DIA, reso pubblico il 12 Agosto del 2012. Questo scritto convalida la creazione ed il finanziamento da parte degli Stati Uniti di America di uno Stato Islamico, ideato per sbarazzarsi del dittatore siriano Bashar al-Assad, includendo il supporto al gruppo terroristico Al- Quaeda. Nonostante fossero consapevoli delle possibili conseguenze negative di questa decisione, il governo americano e i suoi alleati, per paura di perdere l’influenza su quella regione e per bloccare l’espansione strategica dell’Iran, decisero di correre questo rischio. Il documento segreto del pentagono ci offre quindi la straordinaria conferma che l’America, uno dei paesi più impegnati nella lotta contro l’Isis, solo 8 anni fa, per timore, aveva offerto un caldo benvenuto al “principato Salafita”, alla base del movimento terroristico estremista.

Quindi proprio quelle che appaiono insignificanti scelte, influenzate dal terrore, hanno cambiato la vita di milioni di persone. La paura di pochi uccide molti, molte più vittime rispetto a quelle che avrebbe provocato una scelta coraggiosa. La strada più

difficile spesso porta ad un futuro più facile. Speriamo che la nostra paura non diventi mai terrore.

a cura di Beatrice Lanzillo e Claudia Serpillo Classico Cambridge 2.0 -Liceo G.B. Vico Napoli