Riflessioni dalla quarantena

di Claudia Surace,

In questo periodo di reclusione forzata ho capito tante cose, tra cui : l’importanza dei piccoli gesti, ai quali prima davo poca valore.
Ho riflettuto su me stessa e ho capito che devo amarmi, piacermi e soprattutto devo riuscire a sorridere nonostante gli ostacoli, perché nessuno ci ridarà mai quest’opportunità indietro: la vita .
Ho riflettuto anche sulle persone a me vicino, mia mamma ad esempio, il nostro rapporto è sempre stato molto difficile, ma ho imparato a perdonarla, perché non voglio portarmi ,nel bagaglio della mia vita, il rimpianto di non aver perdonato la donna che mi ha messo al mondo, ho rivissuto con la mente anche tutti i momento con mio papà, e ho capito quanto mi manca , e la sua mancanza mi soffoca , non mi permette di respirare, ecco perché ho capito, che devo chiamarlo più spesso, anche se la voglia non è dalla mia parte, ma non posso vivere con il rimorso di non averlo fatto quando potevo, infine ho pensato anche alla mia relazione, molti problemi, come in ogni fidanzamento, ma ho veramente compreso quanto tengo a lui ,quanto sia essenziale e importante per la mia vita, e questa distanza mi sta ammazzando, ma mi è anche servita per far pace con i miei sentimenti .
Però non desidero altro che ritornare alla mia routine quotidiana, quella che compievo prima di tutto questo degrado; vorrei tornare a mangiarmi la focaccia calda, appena uscita dal forno, vorrei svegliarmi presto, prendere quell’autobus pieno di gente che ti spinge in continuo, vorrei tanto mangiarmi una pizza al mare, vedere il tramonto e restare lì fino a sera, vorrei correre nei prati, obbligando il mio fidanzato a tenersi in forma insieme a me, vorrei essere buttata in acqua dai miei amici, che iniziano a schizzarmi goccioline di acqua salata, e così ebbe inizio una guerra ,vorrei poter uscire il sabato sera, andare in una di quelle classiche discoteche dove ci sono solo ragazzini che non vogliono fare altro che divertirsi ,proprio come me, bere qualcosa, fumare una sigaretta, tornare a casa brilla ed essere felice, vorrei andare a dormire dalle mie amiche, raccontarci tutti i pettegolezzi, poter sparlare di quella ragazza che tanto odiamo e soprattutto piangere insieme per i nostri problemi di cuore, vorrei odiare quella dannata sabbia che mi rimane sempre appiccicata nel costume, vorrei poter tirare i sassi in mare, vorrei potermi prendere il sole, chiudere gli occhi ,pensare ed essere allegra, felice, gioiosa, vorrei poter uscire, non solo per buttare la spazzatura, vorrei poter indossare i miei pantaloncini preferiti, e quel top ,comprato da bershka ma che tutti mi invidiano, vorrei avere la mente rilassata e serena , vorrei poter ammirare quel bellissimo tramonto che visto nella passeggiata di Nervi è uno spettacolo, mentre vengo avvolta tra le braccia del mio lui, vorrei poter ridere e scherzare insieme a qualcuno, specialmente al mio fidanzato, vorrei tornare dal mare e sentirmi dire da mia mamma: ‘te l’avevo detto di metterti la crema’, perché come ogni anno mi sono scottata, vorrei prendere un treno e andare ovunque, basta che sia lontano da casa mia , vorrei vivere la primavera, quella che oramai sta già finendo, e sta dando spazio all’estate, vorrei farmi un giro inutile in macchina, solo perché avevo voglia di uscire, ma non sapendo la meta , vorrei fosse una sorpresa ogni attimo vissuto, vorrei rinchiudermi nei bagni della scuola per un voto non desiderato, vorrei lamentarmi del troppo caldo o del troppo freddo, vorrei arrabbiarmi perché non so come abbinare quei maledetti pantaloni militari , vorrei dovermi lamentare di sistemare il letto, buttare la spazzatura o cucinare, perché non ho abbastanza tempo, devo uscire, vorrei andare al supermercato e non fare la fila fuori, vorrei poter andare tranquillamente ovunque, senza bisogno di un autocertificazione, vorrei sfoggiare il mio sorriso, vorrei che non fosse coperto da una mascherina blu, vorrei lamentarmi perché non ho mai tempo per fare niente, perché il giorno passa troppo velocemente ,vorrei poter dire ai miei amici ‘ci vediamo domani’ , vorrei poter portare un fiore al mio papà ,vorrei poterci passare del tempo, sciogliermi in un suo abbraccio , vorrei poter andare a trovare il mio angelo, riguardando la sua foto e versando qualche lacrima , ma ricordandomi che lei non mi ha lasciata, vorrei poter essere insultata dai miei amici perché sono troppo ritardataria, vorrei poter andare a studiare in biblioteca, perché in casa mia c’è troppa gente, vorrei poter andare in palestra, vorrei potermi perdere perché non mi ricordo mai la strada, poi vorrei poter rivedere le mie sorelle e ricevere un loro abbraccio che duri più di una canzona intera, vorrei troppe cose, ma queste cose sembrano impossibili da poter svolgere, mentre un tempo facevano parte della nostra monotona vita .
Tutto questo però è stato di insegnamento, sia per i giovani che per gli adulti, abbiamo imparato a non dare nulla per scontato, ne le cose ne le persone , ci ha fatto riflettere, siamo maturati, siamo cresciuti e abbiamo iniziato ad apprezzare quello che abbiamo.
I nostri sogni si sono fermati, sono cambiati e quello che più desideriamo in questo momento è solo tornare alla normalità.

Benedetti siano gli istanti,
e i millimetri, e le ombre
delle piccole cose.
-Fernando Pessoa