Istruzione infetta

Cosa sta succedendo?

Nelle ultime settimane è emerso un solo argomento che ha occupato l’intero scenario globale:

un nuovo tipo di virus. Tutto è iniziato nel dicembre 2019. Nella città cinese di Wuhan si è

manifestata, per poi diffondersi rapidamente in altre regioni della Cina e del mondo, un’epidemia

di un nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). La malattia causata dal virus SARS-CoV-2 è

denominata Covid-19. Alla fine di febbraio 2020 in Italia settentrionale è stato segnalato un

aumento significativo dei casi di Covid-19. Nello stesso periodo la maggior parte degli altri Stati

dell’Europa ha iniziato a registrare casi di persone contagiate. L’epidemia è stata dichiarata

un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale il 30 gennaio 2020.

Prendendo in considerazione la situazione del nostro paese, il governo si è ovviamente attivato

per contrastare le conseguenze drastiche di questa pandemia. Infatti i fondi per i servizi sanitari

sono notevolmente aumentati a seguito della fortissima pressione alla quale essi sono

sottoposti. Inoltre Scuole, università e musei sono stati chiusi in tutta Italia; festività, concerti,

eventi sportivi, messe cattoliche e altri tipi di riunioni religiose sono stati annullati a partire dal 23

febbraio. Invece per cercare di attutire il più possibile il crollo economico che l’Italia sta

registrando in questo momento, devono ancora essere definiti nello specifico gli interventi della

BCE (Banca Centrale Europea) e della Commissione Europea. In questo scenario drammatico

la chiusura delle scuole e la fondamentale necessità di restare a casa hanno toccato in

particolare noi studenti.

 

L’istruzione deve andare avanti:

Per quanto riguarda le scuole, l’evento cruciale è stato sicuramente quello del 9 marzo, quando

il DPCM ha trasformato l’Italia in un’unica “zona protetta” ed ha esteso a tutto il territorio

nazionale la sospensione delle attività didattiche fino al 3 aprile. Di conseguenza molte scuole,

tra cui la nostra, Liceo Scientifico Statale G.B. Morgagni, ha deciso di fornire un servizio di

lezioni a distanza, per evitare una interruzione troppo prolungata e garantire continuità al

percorso didattico ed educativo.

Questo ha chiaramente creato diverse reazioni e considerazioni da parte di noi studenti

riguardante la contromisura presa, ma soprattutto per il periodo nuovo e allo stesso tempo

complesso, che ci troviamo ad affrontare. Di fatto per quanto non tutti sono effettivamente

propensi a svolgere attività di questo tipo, perché ritenuta uno stress aggiuntivo che si somma

alla situazione già di per sé difficile, si può dire quasi all’unanimità che questo servizio di

didattica a distanza attivato dalla scuola sia un ottimo modo, data l’impossibilità di fare

altrimenti, per non perdere del tutto il contatto con le materie che stavamo studiando.

Personalmente da studente ritengo questo provvedimento utile e sicuramente efficace con tutte

le sue relative limitazioni, come il fatto di parlare con uno schermo e non avere una vera e

propria persona davanti. Comunque il pensiero generale che si avverte si può sostanzialmente

riassumere in tre parole: meglio di niente!

Per quanto riguarda invece i nostri rapporti sociali, a parte alcune videochiamate e i social che

permettono di condividere contenuti, purtroppo l’impossibilità di uscire e di socializzare di

persona è una mancanza fondamentale per la nostra fascia di età e credo sia insostituibile.

 

Pensare al futuro:

In conclusione quando parliamo di questa situazione in termini così drammatici non credo sia

un’esagerazione e penso che ognuno di noi stia in qualche modo affrontando la situazione

dovendo purtroppo sacrificare qualcosa del suo stile di vita.

Infine per quanto riguarda gli studenti, il loro sguardo è principalmente rivolto al futuro. Il LORO

futuro, sia quello a breve termine, ovvero cercando di capire quando e in che modo terminerà

questo anno scolastico, sia quello proiettato verso la loro carriera dopo la scuola, nel caso

questo evento abbia delle ripercussioni per gli anni a venire.

A seguito di quanto detto, vorrei concludere con una domanda rivolta a tutti coloro che

leggeranno questo articolo: quanto le attuali generazioni saranno condizionate dai pesantissimi

danni, sotto diversi aspetti, che stanno avvenendo adesso?

Aldo Ristori