È primavera. Ed è la festa della Liberazione.
Un nemico invisibile ci tiene prigionieri in casa. Un modo insolito per i giovani di festeggiare una festa nazionale che inneggia alla libertà, in un momento in cui tale parola assume un sapore speciale, un valore alto e altro.
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Eppure noi alunni, anche in questa circostanza abbiamo dimostrato tutta la nostra vitalità, la nostra forza, l’energia, il desiderio di festeggiare e perché no? Di farlo insieme, “uniti”, seppure virtualmente.
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Non a caso abbiamo scelto il brano di Gaber “La libertà è partecipazione”, un inno alla libertà come senso di reale appartenenza al genere umano, come desiderio di espressione all’interno della società e non in solitudine, una libertà dunque condivisa.
Altro brano che abbiamo reinterpretato e attualizzato è la canzone “Vedrai, vedrai” di Tenco il cui ritornello “vedrai che cambierà…forse non sarà domani…ma un bel giorno cambierà” rappresenta il nostro desiderio di ritorno alla normalità, la speranza che quell’ “ANDRA’ TUTTO BENE” possa essere non più un auspicio, ma una realtà.
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Accanto a testi non convenzionali, c’è chi ha voluto scegliere di cantare e rappresentare il famoso canto del partigiano “Bella ciao” e chi ha deciso di drammatizzare il monologo di Roberto Lerici “Mio padre è morto partigiano”. Tutti questi lavori sono testimonianza, frutto e riprova dello straordinario lavoro di sensibilizzazione, che viene svolto dal nostro Istituto.
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Dalla redazione dell’I.C. Garibaldi -Paolo II di Salemi /Gibellina
Gli alunni della classi II A- II B e III B scuola secondaria di I grado di Gibellina