Il razzismo

Di Chiara Bartolini

Il razzismo è un concetto errato; quest’idea si basa sulla divisione della razza umana in razze differenti tra loro. Bensì consiste nel guardare e giudicare le persone basandosi unicamente sull’aspetto esteriore e sull’etnia. A livello enciclopedico il termine “razzismo” è la teoria che esalta la qualità di una razza e afferma la necessita di conservarla pura da ogni commistione con altre razze, respingendole o tenendole in uno stato d’ inferiorità.

Il concetto di razza fu introdotto a livello scientifico da Charles Darwin che le differenziò in base al diverso grado di evoluzione, in quanto lui sosteneva che esclusivamente le razze più evolute si adattavano meglio all’ambiente in cui vivevano. Il razzismo scientifico è stato diffuso a partire dal XVII secolo fino al termine della seconda guerra mondiale. Dalla seconda metà del XX secolo in poi il razzismo scientifico è stato criticato come obsoleto ed è divenuto via via ad essere sempre più screditato.

Storicamente il razzismo ebbe inizio circa un secolo dopo che l’imperatore Costantino ebbe legittimato e favorito la diffusione del Cristianesimo nell’impero fino ad arrivare giorni nostri; dopo Costantino una delle manifestazioni più antiche e durature del razzismo è correlato agli Ebrei, l’ antisemitismo, nel Medioevo aveva più un significato di xenofilia ossia di provare odio nei confronti degli stranieri, mentre dal 1800 fino ad oggi si parla di razzismo quando si vuole sostenere che una razza è superiore ad un’altra.

Le discriminazioni razziali trovarono il loro picco in America, quando a partire dal 1492, anno in cui fu scoperta, iniziarono le tratte verso l’America degli schiavi africani che si protrasse fino al 2009 quando per la prima volta un afroamericano di nome Barack Obama vinse le elezioni presidenziali diventando il 20 Gennaio del 2009 il quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti. Alcuni degli avvenimenti più significativi che ci furono in America tra 1492 al 2009 avvennero nel 1865 e nel 1988. Il 1865 è la data simbolo dello scontro razziale fra “Bianchi e Neri” negli USA, ovvero tra la popolazione di origine europea e gli Afroamericani: in questo stesso anno venne ufficialmente abolita la schiavitù, ma, parallelamente, nacque l’organizzazione del KuKluxKlan, che aveva come obiettivo quello di conservare la supremazia dei Bianchi sugli Afroamericani, anche attraverso azioni di violenza e terrorismo, mente il 1988 con il Civil Rights Restoration Art a seguito di varie manifestazioni sui diritti umani degli Afroamericani, furono introdotte le leggi sui diritti civili in ogni campo.

In Europa gli eventi più significativi del razzismo si ebbero con l’antisemitismo :

  • Nel Medioevo, le crociate (guerre stante) promosse dalla Chiesa cattolica e che furono combattute da XI al XII secolo. Nella II crociata (1147-1149) l’intera Europa conobbe la prima forma di repressione violenta, culminata nell’espulsione delle comunità ebraiche dall’Inghilterra, dalla Francia e dalla Spagna.

  • La segregazione in ghetti, cioè in particolari quartieri soggetti a sorveglianza, iniziò nel 1349 a Francoforte e si generalizzò nel Cinquecento in tutta Europa, dopo la Riforma protestante e la Controriforma cattolica.

  • L’evento più drammatico ci fu nel Novecento rilanciato dal movimento nazista di Hitler, che sosteneva l’inferiorità della razza giudaica rispetto a quella ariana. La discriminazione si spinse fino ad arrivare al principio della “soluzione finale”, cioè dello sterminio di massa (genocidio). Tale decisione fu attuata dall’inizio del 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, con l’uccisione di ben sei milioni di Ebrei, nei vari campi di sterminio, fra cui quello di Auschwitz.

Nel XXI secolo il razzismo e l’intolleranza interetnica non sono del tutto morti; si stanno risvegliando, incentivati dai movimenti migratori dall’Africa, dall’Asia e dall’Est europeo verso le nazioni dell’Europa occidentale, dove hanno letteralmente trasformato la struttura sociale. Oggi anche l’Italia, con circa quattro milioni di extracomunitari residenti, è una società multietnica. La presenza di questi stranieri, soprattutto agli inizi, ha provocato atti di intolleranza, talora violenta, e di xenofobia (cioè di “avversione verso lo straniero”), che perdurano spesso ancora oggi, soprattutto quando si registrano episodi di criminalità legati all’immigrazione clandestina. Ad oggi il problema razzismo è ancora all’ordine del giorno, affiancato dal problema immigrazione, portando problemi alle comunità e allo Stato non solo dal punto di vista residenziale, in quanto è necessario trovare un luogo dove far vivere le persone provenienti da altri paesi ma sta facendo riscontrare numerosi problemi anche dal punto di vista delle criminalità e della sanità, perché nei loro paesi non sono sottoposti a controlli medici appropriati e pertanto nel paese di arrivo devono essere posti a controlli sanitari, secondo le regole vigenti del paese di arrivo. Ad oggi nel 2020 il problema del razzismo è ancora presente e ciò ci spinge a pensare come sia sconvolgente e preoccupante che dall’inizio della storia sino ai nostri giorni non si è trovata una soluzione a questo problema, o forse non si vuole trovare.

INTERVISTA

  1. Quale significato lei associa al termine “razzismo”?

  1. Quale significato viene attribuito oggi al termine “razzismo”?

3) Secondo lei in quale secolo cominciarono le prime manifestazioni di razzismo?

4) Secondo lei in Italia e nel mondo si sono mai verificate delle forme di razzismo? E se si, come si sono evolute nel tempo?

5) Delle forme di razzismo si sono verificate anche in ambito lavorativo?

6) Ad oggi in un nucleo familiare chi prende le decisioni in ambito economico?

7) Quali sono ad oggi le forme più diffuse di razzismo?

8) Lei pensa che finirà il razzismo?

PRIMO INTERVISTATO

1) Per me con il termine razzismo si intende un insieme di più razze, cioè la differenza tra le varie etnie.

2) Molto spesso il termine razzismo ai giorni d’oggi viene utilizzato in modo dispregiativo per discriminare soltanto un gruppo ristretto di persone che ai nostri occhi presentano caratteristiche differenti dalle nostre. Come ad esempio zingari ed emigrati.

3) Le prime manifestazioni di razzismo iniziarono già nel XVI secolo.

4) Secondo me ci sono state forme di razzismo sia in Italia che nel mondo. Andando ad analizzare il razzismo nel mondo possiamo fare l’esempio della Spagna che utilizzò gli schiavi africani per le loro colonie nel XVI secolo. Nel XIX secolo nacque il Ku Klux Klan un movimento anticattolico, infatti il Klan riteneva che tutti gli emigrati cattolici presentavano dei valori differenti rispetto ai valori statunitensi e quindi non potevano mai essere considerati dei veri americani. Sempre nel mondo un altro tipo di razzismo si manifestò nel XX secolo con l’antisemitismo avvenuto ad opera della Germania nazista contro gli ebrei. In Italia invece le forme di razzismo sono associate a zingari ed emigrati.

5) Molto spesso capita che il razzismo si verifichi anche in ambito lavorativo, vi è una disparità di trattamento nel reclutare nuovo personale da parte delle aziende, ma anche una disparità di salario. Le forme di razzismo possono ostacolare un avanzamento professionale, e inoltre vi è anche una discriminazione per il sesso, il colore della pelle, disabilità fisica, religione, tutto ciò incide negativamente sulla situazione lavorativa di una persona.

6) Ad oggi la persona che prende le iniziative nella famiglia in ambito economico è solitamente la figura maschile.

7) Le forme più diffuse di razzismo ad oggi sono differenti. Possiamo evidenziare un tipo di razzismo negli stadi in cui le tifoserie fanno dei cori verso giocatori della squadra avversaria spesso di colore. Un’altra forma di razzismo è contro gli immigrati che arrivano in Italia, questo perché molte persone pensano che l’Italia aiuti gli immigrati donandogli cibo e alloggio.

8) Secondo me le forme di razzismo non finiranno mai, potranno solamente diminuire ma mai sparire del tutto.

SECONDO INTERVISTATO

1) Il razzismo nasce dalla diseguaglianza tra i popoli e dal concetto che un popolo è superiore ad un altro e per tanto può esser eliminato.

2) oggi, dopo per 70 anni, molte persone si sono dimenticate degli effetti del grande razzismo tedesco ed italiano e per tanto ci sono numerose manifestazioni, in tale ambito, che non vengono riconosciute come tali perché gli effetti negativi del passato sono stati dimenticati.

3) le radici del razzismo sono abbastanza lontane anche se non posso essere riconosciute con i criteri odierni. In linea di principio una guerra è un razzismo in embrione però mentre ieri le guerre si facevano per necessità di espansione, per necessità di migliorare le proprie esigenze primarie, nel XX secolo il razzismo nasce come fondamento ideologico che vorrebbe trovare motivo dalla razionalità o, anche peggio, dalla genetica. Il razzismo per come lo conosciamo noi nasce intorno alla fine della prima Guerra Mondiale e si sviluppò in modo decisivo nel secondo ventennio del secolo scorso. Altre forme di razzismo sono il genocidio degli Armeni, il genocidio di una serie di popolazioni. Nel Medio Oriente ad oggi si può definire razzismo anche il genocidio dei mussulmani nella Birmania.

4) In Italia il razzismo vero e proprio fu definito tale dal governo italiano tramite le famose leggi raziali emesse da Mussolini durante l’ultima fase del ventennio. Questo tipo di razzismo iniziò con l’emarginazione del popolo ebraico perché si riteneva che il popolo ebraico fosse una razza inferiore, ciò in verità era una forma di rivalsa perché molto spesso gli ebrei occupavano centri di potere e quindi gli autoctoni vedevano gli ebrei come un qualche cosa che doveva essere eliminato. Quindi il razzismo in Italia nasce con questo sentimento di rivalsa nei confronti di coloro che erano più ricchi di altri, di chi occupava posizioni importanti, di chi da un punto di vista scientifico aveva dei risultati importanti ma successivamente diventa una vera e propria persecuzione perché cominciando dall’impossibilità di mandare a scuola i figli si arrivò al confinamento e successivamente alla deportazione e quindi alla morte vera e propria di un popolo intero.

5) In Italia e nel mondo, si sono verificate delle forme di razzismo in ambito lavorativo; molte persone emigrarono, ad esempio Albert Einstein emigrò negli stati Uniti, mentre coloro che non emigrarono perdettero il lavoro. Ad oggi queste forme non sono così eclatanti perché le democrazie hanno normative che sulla carta sanciscono l’uguaglianza di tutti i popoli ma in realtà in alcune forme di lavoro, in alcune aree, certamente c’è un subconscio che porta a dei comportamenti razzisti, uno di questi potrebbe essere lo sfruttamento degli immigranti nella raccolta dei pomodori, questa è l’attuale forma di razzismo.

6) Oggi certamente, se considerate sotto l’aspetto della numerosità, vengono prese dagli uomini. In realtà questo sta cambiano lentamente tanto che ci sono degli esempi estremamente importanti come i capi del governo che sono donne; certo è anche che, mentre questo aspetto fino a qualche tempo fa veniva giustificato dal fatto che la donna era la signora della famiglia doveva badare ad essa e di conseguenza non aveva il tempo di esprimersi nelle varie professioni, ad oggi questo per fortuna sta scemando e ciò dimostra che le donne non sono inferiori.

7) Sostanzialmente le forme del razzismo odierne sono una forma di rinascita goliardica di alcuni miti del razzismo; le altre forme estremamente diffuse sono quelle storiche e quelle che si manifestano perché prive di ogni fondamento nei paesi sviluppati ad esempio: la Francia, la Scandinavia e la stessa Italia.

8) Sperò che un giorno tutto questo finirà ma allo stesso tempo non ci credo.