LA GUERRA AI TEMPI DEL COVID-19

Che strano questo nome: Covid! Quante volte in questi mesi l’abbiamo sentito nominare? Di sicuro tra i propositi per il 2020 non c’era quello di affrontare una pandemia mondiale. La situazione che stiamo vivendo è simile a quella che vissero i nostri nonni quasi ottant’anni fa, che si trovarono costretti a partecipare ad una guerra mondiale. Queste due situazioni sono più simili di quanto sembri, nonostante alcune differenze. Tutto il globo indossa la stessa uniforme contro un nemico comune: guanti e mascherine come scudo, gli ospedali come campi di battaglia, schiere di infermieri e medici come milizie, cure e vaccini contro il virus, un virus invisibile come nemico. Ma noi che siamo costretti a rispettare la quarantena, rimanendo a casa, siamo come i nostri nonni, chiamati nel nostro piccolo a prendere parte a questa guerra. In fondo che cosa ci chiedono di così impegnativo? Non dobbiamo rischiare la vita, ma solo svegliarci alle 9:00 e partecipare a qualche videolezione, stare con la nostra famiglia, avere il lusso di annoiarci, stare in casa (nella quale a causa dei molti impegni passavamo meno di un quarto della giornata). Ai nostri nonni chiesero di imbracciare le armi, abbandonare i propri affetti e la propria terra, rischiare la pelle per la propria patria. Se rimaniamo a casa non siamo degli eroi! Siamo solo dotati di buon senso, siamo cittadini  che mirano ad attuare il bene comune, contribuendo ad arrestare l’offensiva del Covid. NON DOBBIAMO STARE IN TRINCEA, MA COMODAMENTE SUL NOSTRO DIVANO. Perciò rispettiamo la quarantena restando uniti, anche se distanti, perché arriverà il momento in cui il virus si arrenderà davanti alla nostra resilienza e al nostro rispetto per le regole e finalmente potremo tornare come, anzi, più forti di prima!

Cuzzocrea Maria Antonella 3°D n.o.