La mia vita nella pandemia

La mia vita quotidiana fino a qualche tempo fa scorreva tranquilla, come sempre: le giornate passavano tra il lavoro di mattina e le lezioni a scuola nel tardo pomeriggio. Poi un giorno, seguendo i telegiornali, ascoltai le notizie provenienti dalla Cina, non avrei mai pensato che da lì a poco tutto sarebbe cambiato.

Ciò che non mi sarei mai immaginato è il cambiamento radicale che ci avrebbe colpito entro pochi giorni. 

Ad ogni modo, mi posso ritenere “fortunato” grazie al lavoro che faccio. Lavoro nel campo del commercio alimentare e per questo ho avuto modo di stare sempre fuori casa, con tutti i pro e contro che ne derivano. 

L’aspetto positivo è stato che tra consegne e ritiro merci non ho mai risentito particolarmente delle condizioni attuali.

La solitudine sociale l’ho vissuta particolarmente  nel fine settimana in quanto, non potendo uscire, le quattro mura di casa sono diventate quasi compagne di vita quotidiana. 

La nuova condizione mi ha stimolato ancora di più a darmi da fare per l’Esame finale di Maturità. In particolare, la sera approfitto per immergermi nella lettura: la reputo il momento adatto per isolarmi dal mondo e immergermi nella storia che sto leggendo.

Tra le varie letture mi sono documentato molto anche sui fatti di cronaca e penso che il nostro Paese abbia reagito  bene,  nel  complesso,  contro  questo  nemico invisibile; abbiamo avuto grande senso civico nel rimanere uniti e seguire le regole, pure se ci sembra di essere intrappolati…

Anche se mi sono sentito fortunato, come ho detto, nel contempo il mio pensiero è sempre andato a chi purtroppo non ce l’ha fatta, a chi non è riuscito a sconfiggere la malattia e ci ha lasciato… 

Sono sicuro, anzi convinto, che ritorneremo più forti di prima, ci faremo valere.

Florian Konomi