#ilCorbinorestacasa: riflessioni di Gioele Galiffi

Avrei giurato di svegliami con la trepidazione per un compito in classe o una interrogazione, con l’ansia per un appuntamento che aspettavo da tempo, con il dilemma se andare a giocare la partita di basket o partecipare a un seminario di musica…ma mai e poi mai avrei immaginato di svegliarmi nel bel mezzo di una guerra! Un guerra senza precedenti, dove i soldati non indossano divise, ma camici; non impugnano armi, ma guanti e mascherine e ogni giorno combattono un “nemico invisibile”, che continua a mietere vittime.

C’è troppo silenzio…forse è un sogno! 

No…non è un sogno! E’ tutto vero e il silenzio è solo il grido di rispetto, che ogni essere umano ha nei confronti dell’altro. Abbiamo “sospeso le nostre vite”, nel rispetto delle regole, affinché il mondo intero guarisca.

Aspetta…e se le “regole” le avessimo rispettate prima?

Vuoi vedere che….ma guarda, dinanzi a tanta morte c’è, invece, chi ricomincia a vivere:

l’aria non è più inquinata;

le acque dei canali sono cristalline e qualche cigno vi fa capolino;

i delfini tornano a popolare i porti.

Non dirmi che potrebbe essere vera la tesi secondo cui l’uomo, con le sue abitudini quotidiane, ha distrutto il nostro pianeta?!

E se così fosse? Se fosse proprio la natura a voler riprendere possesso di ciò di cui l’abbiamo privata?

Gioele Galiffi II C