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Gestione dei rifiuti per un contributo importante alle politiche climatiche

L’anidride carbonica è un gas  che si forma nei processi di combustione, dall’unione del carbonio contenuto nei combustibili con 2 atomi di ossigeno presenti nell’aria. La produzione in eccesso di anidride carbonica comporta dei danni ambientali in quanto mette in pericolo l’esistenza dell’Ozono, uno strato gassoso presente nell’atmosfera che protegge la terra dall’azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C provenienti dal sole. Un altro effetto della presenza in eccesso di anidride carbonica è  il surriscaldamento climatico: durante il giorno la superficie terrestre accumula il calore irraggiato dal sole. Nelle ore notturne il calore viene disperso nello spazio. L’eccessiva concentrazione di anidride nell’aria forma invece, una sorta di cappa che impedisce l’espulsione del calore assorbito dalla terra nelle ore diurne. Le emissioni di CO2 in eccesso sono una conseguenza dell’attività industriale tipica dei paesi sviluppati: per produrre energia le industrie ricorrono alla combustione dei combustibili fossili come il carbone ed il petrolio. Anche la deforestazione incontrollata è pericolosa per il nostro ecosistema in quanto gli alberi assorbono anidride carbonica e rilasciano nell’atmosfera ossigeno. Tutti noi produciamo anidride carbonica, sia attraverso la nostra respirazione (quantità ininfluente e non dannosa per l’ambiente) sia attraverso i nostri consumi quotidiani. L’industria virtuosa del riciclo e del riuso porta il suo prezioso contributo al taglio delle emissioni di gas serra. Secondo il WAS, il Think Tank italiano sull’industria del waste management e del riciclo animato dalla società di ricerche Althesys e che ha elaborato il WAS Report 2015, in Italia la gestione dei rifiuti può dare un contributo importante alle politiche climatiche. Ogni veicolo dotato di motore termico produce emissione co2. A seconda che la propria vettura sia dotata di motore alimentato a benzina o a gasolio. La Comunità Europea è intervenuta a seguito dello scandalo del dislegate per richiedere ai costruttori la dichiarazione in fase di omologazione di valori di emissioni co2 auto in linea con quelli reali. Per questo motivo, a partire dal mese di settembre 2018, tutte le nuove omologazioni dovranno avvenire rispettando il ciclo WLTP, altra stretta per i costruttori in tema di emissioni co2 auto arriverà a partire dal primo gennaio 2021. Da questa data, infatti, tutti i veicoli di nuova immatricolazione dovranno dichiarare un valore di Co2 entro 95 grammi per chilometro, mentre a partire dal 2030 questo dato dovrà scendere a 59 g/Km Co2.Il nostro Governo, nella recente Legge di Bilancio approvata, ha voluto premiare con eco incentivi l’acquisto di vetture a basso impatto ambientale. Per chi decide di rottamare la propria auto di categoria Euro 0, 1, 2 e 3 potrà godere di uno sconto fino a 6.000 euro per l’acquisto di un modello con emissione co2 da 0 a 20 g/km.

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