LA NOSTRA ESTATE AL TEMPO DEL COVID-19


I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS, Middle East respiratory syndrome) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS, Severe acute respiratory syndrome).
L’inizio dell’anno è stato caratterizzato dalla diffusione del virus partito dalla Cina, per poi diffondersi in tutto il globo, nonostante le numerose precauzioni adottate dai vari Stati. L’OMS è stata costretta a dichiarare pandemia. I vari Stati hanno affrontato l’emergenza in vari modi e in maniera restrittiva hanno chiuso tutti i confini. La risoluzione dell’emergenza è stata suddivisa in più fasi diverse fra loro. La prima è appunto la chiusura dei confini per marginare al meglio la curva dei contagi.
Ormai la Fase 1 è stata superata, pur con ingenti perdite, e il governo, anche se ci sono stati scontri con le regioni per le misure adottate, si sta preparando per la Fase 2.
La nostra regione, in particolare, è una delle poche che ha riscontrato meno contagi, e il presidente della Campania, Vincenzo De Luca vuole attuare la strategia meno contagi più aperture. Riapriranno bar, negozi e parrucchieri, anche se l’ultima parola resterà al governo, infatti in caso di aumento di contagi nelle regioni, potrà bloccare di nuovo tutto (e ritornare alla Fase 1). Quindi, una domanda ricorrente che risuona nella mente di tutti è come e se riusciremo a trascorrere le vacanze, momento dell’anno tanto atteso da tutti. Sicuramente possiamo dire con certezza che questa non sarà un estate come le altre; un estate un po’ diversa che verrà ricordata nel tempo. Molte cose cambieranno come l’interazione sociale e il modo di comportarsi dovendo rispettare le distanze imposte. La strategia di De Luca è quella di aspettare le prime settimane di maggio per vedere se c’è un effettivo aumento di contagi in Campania, e nel caso ci fosse un diminuzione di contagi il presidente prenderebbe in considerazione l’apertura di tutte le spiagge per l’estate a venire. Ovviamente l’eventuale apertura dei lidi non significherà un ritorno alla normalità; e dovremmo anche in spiaggia rispettare le normative di sicurezza dettate dall’OMS ( Organizzazione Mondiale Della Sanità). Secondo l’indagine fatta ad Aprile il 57% degli italiani non avrà intenzione di andare in vacanza, provocando un isteria collettiva. Questo determinerà anche ingenti danni al settore turistico che probabilmente non riuscirà a riprendersi facilmente dalla crisi. La maggior parte dei ricavi di queste imprese infatti è legato al periodo estivo. Enormi sono anche le conseguenze negative sul fronte occupazionale che hanno causato inattività di migliaia di lavoratori. Alte sono le probabilità che si possa trascorrere un estate normale, pur rinunciando a qualcosa, a meno che non ci siano cambiamenti significativi sull’andamento dell’emergenza. Sarà un’estate complicata, non troppo vicini ai nostri amici e restando sempre attenti e rispettare ogni regola. Sarà difficile anche perché questi comportamenti non rappresentano il nostro quotidiano.

a cura di Alessandro Pisacane 3C Classico Cambridge 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli