I social network



Le ricerche più frequenti su google




Una perdita di tempo
La vita dell’uomo moderno è sicuramente cambiata.
Tanti ragazzi mettono da parte lo studio e la loro vita sociale per commentare, taggare foto, aggiungere amici, pubblicare un link, invece di studiare. Così viene messo, davvero, al primo posto un mondo surreale.
“Sono convinto che i Social Network siano delle “perdite di tempo”, certo sarei ipocrita se dicessi che io non sono un “frequentatore” degli stessi, ma dovrebbero essere utilizzati per quello che sono, “un passatempo”, e non dovrebbero sovrapporsi alla vita reale”

Dannosi, pericolosi
Un’altra problematica evidenziata dallo studio è quella del rapporto con il proprio corpo. Il 70% degli utenti afferma che l’uso di Instagram possa creare difficoltà con l’immagine della propria immagine.
Body shaming è una forma di bullismo il cui unico scopo è quello di denigrare e deridere la vittima: troppo grasso, troppo magro, poco o troppo seno, pochi peli o poca barba. 
Altre conseguenze direttamente correlate sono la perdita di autostima e una diminuzione del senso di soddisfazione personale. Dai sondaggi, Instagram è il social network ritenuto più pericoloso (Facebook ha invece il primato di social network più incline al bullismo).

Tra i principali veicoli di attività malevole
I social media hanno dato una spinta alla diffusione del crimine online.
La minaccia colpisce sia i cittadini privati, che le aziende.
Tra i reati compiuti uno dei più diffusi è il phishing. Possiamo definirlo come una forma di adescamento: il cyber-malintenzionato inganna psicologicamente l’utente e gli sottrae informazioni preziose, come le credenziali bancarie o i documenti d’identità, che possono essere usate per compiere una serie di azioni illegali, senza che l’interessato ne sia a conoscenza.



Rovinano le relazioni
Ormai è normale parlare dei ragazzi che si frequentano a suon di «mi ha messo like» o «mi ha guardato la story». Azioni che nella nostra testa sono segnali e conferme, ma che nella realtà si traducono in un nulla di fatto. Insomma, fare voli pindarici e illudersi è diventato molto più semplice. Così come litigare a causa di un like di troppo al profilo di un’altra (ovviamente sempre bellissima, perché su Instagram è più facile anche essere belli).
Per non parlare dell’inquietudine e dell’ansia che provoca l’attesa di una risposta che non arriva, o che se arriva è concisa, fredda e lascia un senso di frustrazione.

Rovinano le amicizie
Il rischio dei social di “isolare invece che unire” si esprime bene quando si vedono gruppi di amici che trascorrono momenti “conviviali” ognuno con la testa china sul proprio cellulare, magari per controllare Facebook o aggiornare Instagram. È in questo contesto che si situa il fenomeno del Phubbing, l’atto di trascurare il proprio interlocutore in un contesto sociale concentrandosi sul proprio smarthphone.
La virtualità, in questo caso, rischia di danneggiare la qualità della relazione amicale reale. 

a cura di Sara Lenzi 3N Classico Cambridge 2.0 liceo G.B. Vico Napoli