Libertà e follia


Dopo tanti giorni di lockdown, la “fuga” irresponsabile da casa
Il forzato “restate chiusi in casa”, come giornaliermente ci ricordavano con voce metallica le automobili, che solitarie circolavano per le vie dei quartieri di Napoli, ha, insieme alla paura per la gravità del virus, sottoposto le persone ad una condizione psicologica insolita e angosciante. Tutti attendevano con ansia che le restrizioni diventassero meno costrittive e, quando finalmente la fase 2 ha allentano le misure contenitive, la maggior parte delle persone hanno, con un impeto di follia, “rotto le righe” fuggendo letteralmente da casa dimenticando, in questa sorte di folle corsa verso la libertà, anche le più banali misure di sicurezza! Assembramenti, affollamenti, abbracci e lunghe chiacchierate tra conoscenti e amici senza mascherina e senza rispettare le distanze di sicurezza. È comprensibile che questa improvvisa “reclusione” abbia, dal punto di vista psicologico, provato profondamente le persone, soprattutto quelle che, pur non lavorando, si concedevano qualche passeggiata giornaliera anche solo per andare a fare la spesa. È giusto pensare che molte persone hanno rispettato il lockdown unicamente per la paura di essere multate? Verrebbe spontaneo rispondere di si, considerato il comportamento avuto nella fase 2; se tutti fossero stati coscienti della gravità della situazione, l’intento della fase 2 sarebbe stato inteso come una “piccola” ripresa delle abitudini quotidiane e non come un ritorno alla vita normale. È triste apprendere notizie di atteggiamenti irresponsabili, soprattutto da parte dei giovani ai quali non mancherà tempo per divertirsi, e anche da parte degli adulti, genitori ed educatori che danno cattivo esempio a chi, come i bambini, non riescono ad apprendere appieno la gravità della situazione. Tutta questa voglia di libertà vale davvero un secondo lockdown?

Federica Carino 3N Classico 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli