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La serie “skam” contro gli stereotipi: “Sana il nuovo volto delle adolescenti mussulmane”

Venerdì 15 maggio è uscita la quarta stagione di “skam Italia”una serie dalla ambientazione adolescenziale fatta di rapporti fragili, dubbi esistenziali, problemi familiari e scorci di vita scolastica in un liceo di Roma. 

Skam Italia non deriva da una produzione originale, bensì da una serie tv norvegese andata in onda dal 2015 al 2017. Il successo di questo titolo ha dato successivamente il via a diverse rielaborazioni ,oltre a quella italiana, come francese, spagnola, tedesca e olandese.

Nelle rispettive rivisitazioni la trama e gli avvenimenti sono sempre le stesse ma con attori e copioni differenti. È possibile vedere skam Italia su diverse piattaforme di streaming, TIMVision e Netflix.

Ogni stagione della serie ha come protagonista un ragazzo differente del gruppo di amici e, nella quarta stagione,  protagonista diventa Sana un’adolescente mussulmana interpretata da Beatrice Buschi.

“-In molte serie tv le adolescenti mussulmane sono ancora stereotipate, invece Sana per la prima volta le riscatta-“ queste sono le parole di Sumaya Abdel Quader, donna mussulmana, consulente della sceneggiatura di skam Italia rilasciate durante un intervista per “freeda”.

In Italia la concezione delle donne musulmane, purtroppo, è ancora molto stereotipata. Non tutte le donne musulmane sono sottomesse o costrette ad utilizzare il velo come spesso si pensa. La religione non è imposizione, o meglio, è nata per non esserlo.

Skam cerca di lottare contro ciò. Di parlare di tematiche ad oggi ancora considerate dei tabù. Ciò avviene anche grazie all’attivista e scrittrice Sumaya Abdel Qader. La donna ha infatti insegnato all’attrice Beatrice Bruschi, come utilizzare il velo e come pregare. Afferma che Beatrice è stata molto rispettosa e allo stesso tempo interessata ad apprendere ciò. “Nella quarta stagione si parla di Sana a 360 gradi” afferma Beatrice. Si parla infatti della vita di questa ragazza, una giovane adolescente come tante. Per quest’ultima, nonostante la famiglia conservatrice, l’utilizzo del velo è una scelta personale. “È questo forse il punto più difficile; comprendere che una donna possa decidere liberamente di indossare un capo che la copre” afferma Sumaya in un’intervista condotta da Freeda. “Si può essere donna anche portando il velo, anche coprendo il proprio corpo. Senza negare la propria femminilità”.

Ecco cosa vuole passare Skam. È una serie vista prettamente da adolescenti e si tratta di tematiche soprattutto adolescenziali. È un modo per parlare finalmente di argomenti poco trattati e magari poco conosciuti. Skam rappresenta ogni realtà evitando i soliti cliché e le solite banalità, sfortunatamente, molto comuni ai giorni d’oggi.

Cristina Ubaldo e Raffaella Vela 

II Q Liceo Classico G.B. Vico Napoli