Come vivono gli studenti la quarantena?

La risposta è a casa e con un gran mal di testa!

Passiamo dalle 15 alle 18 ore settimanali davanti al computer, ci svegliamo 5 minuti prima della lezione, ancora con il pigiama e con gli occhi gonfi dal sonno accendiamo quel maledetto pc che fino a due mesi fa ci sembrava un arnese obsoleto e quasi antiquato; noi generazione digitale abituata tutti i giorni a navigare su internet con il nostro più fedele amico di 5 pollici.

Oggi siamo costretti fra 4 mura,noi; adolescenti, in un età che varia dai 13 ai 18 anni, presi dalla voglia di conoscere il mondo,dalla curiosità di andare in contro al futuro, dalla smania di uscire, sperimentare cose nuove, incontrare nuove persone, vediamo ormai da quasi 2 mesi sempre gli stessi volti: mamma, papà, per i più fortunati o sfortunati, fate voi, anche un fratello/sorella e l’immancabile volto gigante dei professori che alle 8 del mattino cominciano a spiegare come sempre.

Le prime volte abbiamo riso e scherzato sulla loro ignoranza in fatto di tecnologia, ma ora che si sono attrezzati ecco che il sorriso è sparito. Materiale arretrato, compiti e verifiche gravano sulle nostre spalle e fanno arrossare i nostri occhi, che ormai hanno preso la forma dei pixel del nostro computer. Passiamo da una piattaforma all’altra per ogni materia, inviamo compiti via mail, facciamo le interrogazioni al telefono e le verifiche con i quiz; ma finita questa quarantena torneremo ad essere normali? A sederci tra i banchi sporchi e non disinfettati ogni 2 ore? Riusciremo a prestare la penna al nostro compagno che sistematicamente mette in bocca? Riusciremo a stare in un’aula di 15 metri quadrati in più di 25 persone senza che ci prenda un attacco di panico? Questo non lo so ma so per certo che ognuno di noi rimpiange quei tempi in cui, ignari dell’imminente pandemia, bevevamo in 15 dalla stessa bottiglietta d’acqua.

Irene Pezzi Liceo Aristotele