IN MEMORIA DI EZIO BOSSO



Ezio Bosso: grande compositore, direttore d’orchestra e pianista italiano, che il 15 maggio ha lasciato un vuoto nella storia della musica italiana e non solo, portato via da una malattia neurodegenerativa diagnosticatagli nel 2011. Nato a Torino, da una famiglia di operai, Ezio non ha avuto la strada spianata verso il successo: egli infatti, racconta di essersi avvicinato alla musica all’età di 4 anni, ancor prima di saper leggere o scrivere. Dai i 16 anni in poi, ha incominciato a esibirsi da solista in orchestre europee, ma solo nei primi anni duemila ha preso in considerazione la carriera da direttore e compositore. Ma, oltre che per i suoi successi artistici, Ezio Bosso era anche noto per i suoi profondi discorsi, tanto che venne definito “portatore di bellezza nell’anima”. Aveva una disinvoltura nell’esprimersi verso la gente che lo ascoltava, quasi pari alla sua bravura musicale; spesso, durante le sue interviste affermava “i silenzi sono quelli che ci fanno andare oltre”. Ecco, Ezio era capace di vedere e sentire la musica in ogni minimo rumore e soprattutto in ogni pausa, che fosse tra le battute dei suoi spartiti, o tra il silenzio in teatro poco prima dell’applauso del pubblico. Per lui la musica era ovunque: nel canto degli uccellini, negli alberi, nel mare, nel vento… In un’intervista afferma “non credo sia stato io a scegliere di fare musica, ma secondo me è stata la musica stessa a scegliere me”, (e i suoi continui successi lo confermano). Per quanto sia vero che gli artisti diventano famosi solo dopo la loro morte, di Ezio rimarrà sempre il ricordo dell’uomo, che nonostante la sua malattia che quasi gli impediva di parlare e di muoversi correttamente, è riuscito a rendere la sua e la nostra vita meravigliosa, ed ora rimarrà la sua musica nell’aria, nel mare, negli alberi, e soprattutto, nel silenzio.

a cura di Anita Salvatore 3C Classico Cambridge 2.0 -liceo G.B. Vico Napoli