Cosa sarà della normalità dopo il Covid-19?

Il Coronavirus, il nemico contro il quale tutto il mondo sta combattendo.

Durante questo periodo storico unico, vediamo nei volti dei nostri cari e degli estranei tristezza e rabbia.

È pur vero però che, anche se in modo diverso, il Covid 19 colpisce tutti; a partire da noi giovani, che abbiamo visto da un giorno all’altro chiudere i luoghi a noi più cari: la scuola o la palestra dove ci alleniamo.

Due mesi di quarantena, d’isolamento, nei quali ogni adolescente ha illustrato come viveva questo periodo sui social media, molti in piccoli video si chiedevano perché fosse cominciata questa pandemia, e la loro risposta è ‘che ce la siamo cercata’.

Perché non siamo riusciti a rispettare tutto ciò che Madre Natura ci dona tutti i giorni.

Questa però era la fase 1, ora si parla di fase 2: negozi, parrucchieri, bar, estetiste e ristoranti di nuovo aperti.

Ovviamente il punto di vista di un adulto è diverso da quello di un adolescente: si può uscire, e si possono vedere gli amici e i familiari. Molti ragazzi lo hanno interpretato come un ritorno alla normalità, ma purtroppo non è così.

La normalità è lontana e probabilmente ci sarà un nuovo concetto di cosa sia normale, forse la nostra consuetudine non sarà più darsi un bacio e un abbraccio per salutarsi.

La domanda è: noi lo accetteremo mai? Difficilmente.

Si vedono giovani, nonostante le tragedie che si sentono tutti i giorni, senza protezioni che non rispettano le regole che oramai sono quotidiane.

Purtroppo però dobbiamo adattarci, non è facile nessuno lo nega, ma quando potremo finalmente riabbracciarci sarà bellissimo, perché non sarà come tutti gli altri abbracci, sarà unico proprio perché frutto del nostro impegno collettivo.

Ci sono molti ostacoli: noi studenti quest’anno non riprenderemo più l’attività scolastica in aula, e questo per quanto lo proviamo a nascondere ci ferisce.

Abbiamo paura, e ognuno la affronta in un modo diverso. C’è chi sta a casa per timore di future ripercussioni, c’è chi passa il tempo con gli amici perché con essi si sente al sicuro, pur sapendo che ciò può essere nocivo per lui e per loro, c’è chi sfoga le frustrazioni facendo shopping.

La paura ci logora però, per questo dobbiamo essere forti e non cedere davanti alle nostre debolezze.

Dobbiamo sorridere, quindi, tutti, bimbi, adolescenti e adulti perché l’unione fa la forza, e quest’ultima ci serve ora più che mai.

Ne usciremo migliori, più consapevoli, più umani, soprattutto ne usciremo!

Articolo di Germana Sofia Ramirez Arostica, studentessa romana di terza media