Vietato fumare, tra poco lo sarà ovunque.

Sta per entrare in vigore in Italia l’idea di Beppe Sala, sindaco di Milano, il quale vorrebbe estendere il divieto di fumare anche in molti luoghi all’aperto, poiché non si tratta solo di una questione di inquinamento, ma anche di salute.

 

Beppe Sala, sindaco di Milano, vorrebbe una città con un divieto assoluto di fumare. Dichiara: «Entro il 2030 non permetteremo più di fumare all’aperto. E a breve sarà vietato fumare alle fermate dell’autobus o durante le code per i nostri servizi».

 Una stretta sul consumo di sigarette dovrebbe portare a un divieto assoluto di fumo entro il 2025. Da qualche anno, la possibilità di fumare nei locali pubblici è stata bandita un po’ ovunque. A Parigi come a New York, la scorsa estate molti parchi pubblici sono stati resi “smoke free”, con multe di 38 euro per i trasgressori. A Barcellona è in approvazione una legge che andrebbe a bandire il fumo in luoghi pubblici, seppur all’aperto. In Costa Rica il tabagismo è stato disciplinato con una legge che vieta il fumo nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei bar, nei ristoranti, alle fermate degli autobus e dei taxi. In California è vietato fumare in spiaggia, nei campi sportivi, ma anche in strada se ci si trova a meno di 6 metri dall’ingresso di un ufficio pubblico. Nel Nuovo Galles del Sud è vietato fumare nel raggio di 10 metri dai parchi gioco per bambini, nelle tribune degli stadi o delle piscine, nelle stazioni ferroviarie, alle fermate della metropolitana, taxi, autobus, e sulle banchine dei traghetti. Inoltre, non si può fumare a distanza inferiore di 4 metri dall’accesso a un edificio pubblico. Anche in Quebec (Canada) è vietato fumare ai minori di 19 anni entro nove metri dalla porta di un luogo pubblico. Questa regola si applica anche vicino alle finestre e ai condotti di aspirazione dell’aria di questi luoghi. Ad esempio, non si può fumare entro nove metri dalla porta di un ospedale, da una finestra in un asilo nido o di un condotto di aspirazione dell’aria di un ristorante. Nelle Hawaii l’acquisto di sigarette è consentito ai maggiori di 21 anni. Ma una legge lo porterà a 30, nei prossimi mesi. Un capitolo a parte meritano le sigarette elettroniche. Mentre il mondo si interroga sugli effetti di questi dispositivi sulla salute umana, e mentre non è ancora chiaro se l’idea di Beppe Sala riguardi anche le e-cigarettes, esistono già molti Stati che ne hanno bandito l’uso. Altri lo hanno limitato. In Thailandia, ad esempio, le sigarette elettroniche sono del tutto illegali. Di recente, anche Cambogia, Libano, Filippine e Vietnam hanno seguito l’esempio thailandese. In Brasile, la fabbricazione e la vendita sono fuori legge. In Giappone, i liquidi contenenti nicotina sono illegali, così come in Australia. In Norvegia è illegale “svapare” nicotina.

Questo è un modo per renderle, di fatto, inacquistabili e scoraggiare i fumatori all’utilizzo delle sigarette, che risultano altamente nocive sia per l’uomo che per l’ambiente.

CLAUDIA LO CONTE I C