COVID-19: la “nuova” didattica

di Giulia Marcianò

Con la pericolosa diffusione del COVID-19 a livello globale, molti aspetti della vita quotidiana si sono mutati enormemente: da fine febbraio, infatti, è stato imposto, dalle autorità, di non frequentare luoghi affollati, per limitare la trasmissione del virus, che potrebbe causare un incremento dei contagi.

Uscire dalle proprie abitazioni, in un primo momento, era concesso solo in caso di estrema necessità o per comperare beni di primo consumo, rigorosamente da soli.

Nella fase precedente a quella odierna ( denominata “fase 1”), ove possibile, le professioni sono state svolte in modalità “smart working” da casa, utilizzando strumenti digitali.

Dunque, data l’impossibilità di lavorare “fisicamente”, molti servizi non sono stati disponibili per un ampio lasso di tempo: primo tra tutti, le istituzioni scolastiche.

Gli edifici scolastici, infatti, ospitano quotidianamente un grande numero di persone tra alunni, docenti e personale dedito ad altre attività. Mantenere le scuole aperte, avrebbe potuto portare ad un sviluppo rapido dei contagi, perciò la didattica “classica”, che si svolgeva quotidianamente nelle classi e si basava sul rapporto tra insegnanti e alunni, è stata sostituita interamente dalla DAD (acronimo di “didattica a distanza”) https://www.orizzontescuola.it/didattica-a-distanza-e-valutazione-studenti-intervista-al-direttore-editoriale-di-mondadori-education-aaron-buttarelli/). Sia gli studenti che gli insegnanti si sono trovati a vivere una realtà completamente differente: la didattica a distanza prevede l’utilizzo di piattaforme per effettuare video-chiamate online autonomamente dai docenti come, per esempio, Google Meet, uno dei programmi più utilizzati dalle scuole italiane in questa situazione senza precedenti.

Oltre alle “video-lezioni”, la didattica è supportata da brevi video, realizzati dagli insegnanti stessi e poi condivisi, esercizi da svolgere on-line o mappe da stampare.

Gli studenti dei gradi inferiori, purtroppo, hanno difficoltà con questa “nuova scuola”. I bambini, della scuola primaria ( che hanno un’età compresa tra i 6 e gli 11 anni), hanno l’esigenza di poter seguire le lezioni in tempo reale dal computer con un genitore accanto, che li aiuti nell’utilizzo del device.

La collaborazione tra insegnanti e famiglie diventa fondamentale e indispensabile, per cercare di superare le difficoltà che is possono presentare: la disponibilità di uno strumento digitale o della connessione,ecc.

Talvolta, per esempio, le lezioni vengono svolte nel pomeriggio per garantire la presenza di un adulto.

Spesso si riscontrano ostacoli, come una connessione internet instabile o la mancanza di dispositivi disponibili a casa.

Grandi criticità sono state riscontrate anche da docenti: non tutti gli insegnanti, infatti, presentano adeguate conoscenze in ambito informatico.

Il timore ha portato i docenti a ricercare corsi per poter raggiungere, in un breve lasso di tempo e al meglio, le competenze necessarie per poter offrire il percorso formativo ai propri alunni in una modalità differente rispetto a quella ordinaria.

Per i gradi inferiori, la figura del docente assume una grande importanza, rappresentando, per i più piccoli, un costante punto di riferimento; questo aspetto è rimasto invariato dato che numerosi insegnanti della primaria si impegnano a svolgere video-lezioni, anche per rincuorare o rassicurare i propri piccoli allevi.

Un’ulteriore difficoltà, riscontrata dai docenti, è l’incertezza su quale criterio sia opportuno utilizzare per attribuire delle corrette valutazioni. Esse saranno di carattere formativo, tenendo quindi conto dei progressi svolti dall’alunno in questione e dalle variabili presenti in questa complicata situazione.

Attualmente non si hanno ancora disposizioni certe da parte del MIUR (https://www.miur.gov.it/) su come procedere per la chiusura del particolare anno scolastico ancora in corso. Inoltre, le aspettative per l’organizzazione dell’anno scolastico 2020-2021 crescono sempre più. Al momento sono stati proposti diversi provvedimenti; le lezioni si svolgeranno fisicamente a partire da settembre, tuttavia non si sa ancora con che modalità.

In questo clima di estrema incertezza sembra di navigare in un mare in tempesta. Ma dopo la tempesta arriva sempre il sole e con esso la quiete.

E’ con questo sentimento che tutti i docenti di ogni ordine e grado sperano di poter tornare al proprio “ posto” in aula ad insegnare agli alunni per poterli condurre lungo il percorso formativo ed educativo intrapreso.