“Copyright o non Copyright, questo è il dilemma”

Sundar Pichai, il Ceo di Google, una delle piattaforme che ha più a che fare con il copyright tramite Youtube e Google stessa

di Davide Benvenuto di 1B

Il “Copyright” è una delle questioni più scottanti degli ultimi anni nel mondo digitale. Ma in cosa consiste?

“Il Copyright designa una riserva del diritto d’autore, che viene esplicitamente dichiarata dall’editore o dall’autore stesso, anche con la semplice apposizione del caratteristico simbolo ©, in ogni sua pubblicazione, per evitare riproduzioni non autorizzate dell’opera.” (Enciclopedia Treccani)

E’ chiaro che il copyright difende il “diritto d’autore”, ovvero la possibilità di registrare un marchio o un qualsiasi prodotto evitando che venga utilizzato senza autorizzazione. Allora viene spontaneo chiedersi “Ma ciò in che modo è collegato al web e ai social?”

In Internet, fin dalla sua creazione, ci sono state poche regole. Infatti solamente negli ultimi anni gli enti nazionali e privati hanno iniziato a mobilitarsi.

La libertà ha caratterizzato molto il web rendendolo quello che conosciamo oggi. Non è difficile trovare immagini o video che mostrino marchi o prodotti senza autorizzazione e che siano fruibili a tutti. Da ciò è nato un grande dibattito.

Alcune persone credono che bisogna inserire delle leggi che evitino l’uso senza autorizzazione di marchi registrati nel web. Altre credono che queste leggi distruggerebbero Internet come lo conosciamo oggi. I primi passi sono stati fatti da Google (nell’immagine in apertura: Sundar Pichai, il Ceo di Google, una delle piattaforme che ha più a che fare con il copyright tramite Youtube e Google stessa). Google è stata fra le prime, ad esempio, a mettere delle regole su Youtube per evitare che gli utenti carichino materiale altrui sulla piattaforma. Nonostante ciò, Youtube comunque non è intransigente, infatti su questa piattaforma c’è la regola detta del “fair use”. Questa regola permette agli utenti di caricare materiale soggetto a copyright purché siano brevi clip o delle rielaborazioni da parte degli utenti.

Da come si può capire, le regole di Youtube sono più che altro delle bozze e inoltre sono più o meno efficaci da Stato a Stato.

Ma il passo più grosso è stato fatto dall’Unione Europea. Nel Giugno del 2018 fu proposta una direttiva riguardante il diritto d’autore nel web. Qualche mese dopo essa venne approvata dal Parlamento europeo.

Una versione finale venne presentata all’inizio del 2019 e più tardi venne finalmente approvata. Questa direttiva dovrebbe entrare in vigore nel 2021, quasi due anni dopo la sua approvazione.

Nonostante ci si stia muovendo per inserire delle regole per il copyright nel mondo di Internet, ci sono ancora dei problemi. Il più grosso è di chi si prende la responsabilità in caso di infrazione di una di queste leggi.

Un esempio eclatante lo si è visto in Italia nel 2019. Mediaset aveva fatto causa a Facebook perché sulla loro piattaforma degli utenti avevano allegato dei link di alcuni episodi di un cartoon trasmesso su Italia 1, successivamente Mediaset vinse la causa.

Oltre a questo, il rapporto utente piattaforma è poco equo. Infatti in alcuni casi un’utente può monetizzare un proprio contenuto, ma la maggior parte dei guadagni va alla piattaforma.

Per ora soluzioni certe non ce ne sono e probabilmente si dovrà aspettare ancora un po’ di tempo prima che arrivino. Certamente i creatori di contenuti dovranno limitare l’uso di materiale con Copyright, ma in alcuni casi sarebbe meglio lasciare i contenuti così come sono poiché fanno pubblicità indirettamente e gratuitamente ad alcuni prodotti.