Scuola ed educazione per migliorare le periferie

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di Beniamino Becci 1B

Nelle periferie è fondamentale incrementare l’offerta formativa e le occasioni di sviluppo culturale e artistico: i ragazzi hanno il diritto di sviluppare, scoprire e realizzare le proprie attitudini e le proprie capacità. Per questo, serve proporre attività che favoriscano la partecipazione della comunità e la valorizzazione degli spazi di aggregazione. Dicci quali attività, secondo te, dovrebbero essere realizzate nelle scuole delle periferie per migliorarle. 

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione l’Italia occupa una delle ultime posizioni nella classifica europea relativa al numero di ragazzi che lasciano la scuola superiore e la formazione professionale prima del tempo.Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è downloadfile.jpg

Tale cifra aumenta nelle periferie delle città dove la scuola è spesso l’unico luogo che consente di ampliare le proprie conoscenze ed anche uno dei pochi spazi di incontro.

La scuola è dunque riconosciuta da tutti come il luogo da cui partire per affrontare il problema. 

Esperienze innovative, che hanno cambiato le modalità di fare scuola, sono state realizzate a Napoli, dove il problema è grave in alcune zone, con interventi di associazioni come quella dei “Maestri di Strada”.

I percorsi svolti da questi esperti fanno capire come la prima attività da svolgere consista in  un’analisi dei bisogni e delle caratteristiche del territorio; infatti dai colloqui con le persone si possono sviluppare progetti su interessi già presenti senza imporre un’idea dall’esterno, cosa che aumenterà sicuramente la partecipazione.

Un’altra attività da sviluppare è l’apertura delle scuole al pomeriggio in modo da renderle un punto di riferimento ed  un luogo in cui incontrarsi e fare iniziative, come gruppi di studio pomeridiani, attività sportive, laboratori e attività di conoscenza del territorio. 

Sono stati realizzati in varie parti d’Italia progetti con diversi contenuti, come la musica o la danza, i laboratori di teatro, la riparazione di biciclette, la break dance, la produzione musicale, tutte attività volte a far emergere le abilità di ognuno.

Tali gruppi potrebbero essere anche occasioni di coinvolgimento e di collaborazione con le famiglie, nonni inclusi, con laboratori di cucina, sartoria, lingua straniera o dialetto che uniscano le diverse generazioni o le diverse culture. 

Alcuni hanno realizzato anche attività di manutenzione o riparazione di sportelli, armadietti e piccoli oggetti di uso scolastico oppure attività manutentive come la tinteggiatura dei locali della scuola.

Un diverso problema che possono incontrare gli educatori nelle periferie è evitare comportamenti aggressivi o incontrollati da parte dei ragazzi provenienti da famiglie con gravi problemi economici o sociali. 

Un’attività per sostenere gli insegnanti e gli stessi studenti potrebbe essere un gruppo stabile di incontro che consenta di imparare ad affrontare le situazioni più complicate attraverso il confronto con la guida di un esperto o anche uno sportello pomeridiano fisso di aiuto che sia punto di riferimento per chi lo richieda. 

Occorrerebbe poi affiancare i ragazzi  nella fase di scelta per il futuro con attività di orientamento anche per le famiglie e incontri personali.
Infine gli insegnanti dovrebbero, in tali contesti, avere la possibilità di adottare dei programmi interdisciplinari in modo da facilitare la comprensione e migliorare il coinvolgimento e la partecipazione. 

L’adozione di tali strumenti avrebbe effetti positivi e, evitando la passività, la noia e sostenendo le persone nelle difficoltà, si ridurrebbe il rischio, in questi contesti, di comportamenti pericolosi per sé e per gli altri.