Tony Tammaro e la musica come prevenzione alla depressione


Ci siamo chiesti: un personaggio come Tony Tammaro come nasce, quale è il processo e le scelte creative dietro di questo. Siamo arrivati a una sola conclusione, che fosse meglio chiederlo a lui.
Come si è avvicinato alla musica?
“Io nasco figlio d’arte, mio padre, Egisto Sarnelli, era cantante specializzato nel repertorio napoletano, io lo accompagnavo facendogli da tecnico e da fonico, ad un certo punto ho deciso di fare mia quell’arte e mi sono messo a scrivere.”
Come nasce il personaggio di Tony Tammaro?
“Tutto è nato alle superiori. Frequentavo il tecnico industriale, dove incontrai i cosiddetti tamarri. Goliardicamente ne facevo una parodia già all’epoca, e poi mi sono ritrovato a metterli al centro delle mie canzoni.”
Si sarebbe mai aspettato di riscuotere questo successo?
“Sinceramente no. Contemporaneamente al mio debutto nell’ambito musicale lavoravo in libreria, e pensavo che il mio fosse solo un fenomeno passeggero, che sarebbe finito nel giro di un anno. Invece è continuato, ancora oggi ragazzi come voi ascoltano le mie canzoni.”
Quali sono le canzoni a cui sei legato maggiormente?
“Principalmente sono legato a tre canzoni, quelle che hanno segnato una svolta nella mia carriera musicale. Ossia “Patrizia”, “’O trerrote” e “Supersantos”.”
Ha mai “odiato” il tuo personaggio, hai mai voluto creare qualcosa di diverso?
“Essendo un’artista indipendente non mi è mai stata imposta alcuna scelta, penso di aver preso sempre la direzione giusta, infatti non c’è mai stato un calo di attenzione nei miei confronti.”
Un concerto o evento che ricordi con particolare piacere?
“Ricordo con entusiasmo un concerto al Palapartenope giusto un mese dopo che iniziai a fare musica, il mio fenomeno riscosse un grande successo, infatti facemmo sold out.”
Come pensa che si inserisca nella tradizione umoristica napoletana la musica “tamarra” e come pensa andrà avanti?
“Io mi sono distaccato un po’ da quell’etichetta, definisco la mia come musica antidepressiva.Il fenomeno della musica umoristica non finirà, anzi. La gente ha bisogno di ridere e io e altri pochi come Checco Zalone la serviamo.”
Ha anche recitato in tre film. Ha qualche aneddoto divertente da raccontarci?
“Si, quando mi diedero il copione con la mia parte nel film “La parrucchiera”, io lessi “Lello violenta la protagonista”, a quel punto chiamai il regista pensando ci fosse stato un errore, invece era vero, così per prepararmi a fare la faccia feroce guardai “Shining”, ma, la mattina delle riprese, finii per spaventare a tal punto l’attrice che dovettero portarle una camomilla.”

Qui il link alla video intervista

https://youtu.be/in6ZPyEKVYM


Lorenzo Vacalebre, Matteo Ancona, Alessandro Pisacane, Andrea Chiummo 3C classico Cambridge – liceo G.B. Vico Napoli