Un messaggio forte e chiaro

Il tema del femminicidio sembrerebbe così attuale eppure è così antico. Gli episodi tramandati dagli storiografi di età imperiale sembrano le prime pagine dei giornali del nuovo millennio: stalking e femminicidio, corteggiamenti ossessivi e omicidi violenti. Nel passato la donna non poteva esprimere le proprie idee o intenzioni e non aveva cultura, era considerata inferiore rispetto al genere maschile tanto che si parlava di sesso debole.  Nei Paesi più sviluppati, le donne, per raggiungere una posizione sociale, hanno dovuto lottare a lungo e ci sono state molte battaglie per la loro emancipazione.  Ma, anche se la donna nel corso degli anni è riuscita ad elevarsi socialmente e culturalmente, il fenomeno del femminicidio oggi è sempre più frequente e minaccioso, negli ultimi anni sono morte tantissime donne e, nella maggior parte dei casi, per mano di uomini che per anni sono stati loro compagni.  L’aspetto più tragico di questi omicidi è che, in alcuni casi, si potevano evitare in quanto molte donne hanno provato a denunciare ma per la legge italiana non esiste ancora una pena dura per chi viene denunciato. 

   La piaga del femminicidio va estirpata dalle radici, non si può più sentir parlare di donne che muoiono per mano di uomini crudeli che sfogano le loro repressioni, i loro problemi sulle donne che dicono di amare e che, spesso, sono anche le madri dei loro figli. La soluzione c’è ed è chiedere aiuto, senza vergognarsi di avere un problema cercando, al contrario, di risolverlo.

   Nel corso di questi anni sono nati anche diversi movimenti femministi con l’obiettivo di far arrivare in parlamento il messaggio, più forte e chiaro, della necessità di intervenire con delle leggi severe.  Oltre che richiedere tempestivamente l’intervento delle forze dell’ordine affinché proteggano e tutelino tutte le donne bisognose d’aiuto, dovrebbero nascere centri di solidarietà e di ascolto sia per le donne che possono trovare una spalla, un abbraccio e un conforto, ma soprattutto per gli uomini che, evidentemente, se arrivano a compiere dei gesti così maligni devono necessariamente avere dei problemi irrisolti e che possono essere risolti con l’aiuto di professionisti competenti. Se gli uomini si affidassero a delle cure specifiche, tante tragedie si potrebbero evitare. In particolare, esaminando le statistiche delle motivazioni per cui gli uomini arrivano a compiere questi gesti, questi uomini devono lavorare sulla loro gelosia, sulla paura dell’abbandono e sulla paura di rimanere soli; problemi che, soli o con il proprio partner, non si riescono a superare, ed è per questo che è necessario l’intervento e l’aiuto di professionisti. Gli uomini dovrebbero riconoscere i segnali di squilibrio e di malessere e rivolgersi a chi di dovere.

   Anche se con lo stesso scopo, ovvero sminuire la donna, questo fenomeno non si può rivelare identico in ogni parte del mondo. Infatti, ad esempio nelle regioni meno sviluppate del mondo le donne vengono continuamente maltrattate e vivono in condizioni peggiori rispetto agli uomini. Un esempio sono le restrizioni con cui devono vivere le donne nel Medio Oriente, la cui condizione è legata soprattutto alla religione, l’Islam. Secondo il Corano, la donna è uguale all’uomo e non esiste nessuna discriminazione dopo la morte ma, nonostante questo, le donne sono sempre sottoposte all’autorità di un uomo, che sia il padre, il marito o un fratello. Non hanno libertà di movimento e di espressione, sono escluse dalla vita pubblica e politica, non possono guidare l’automobile, nei locali pubblici hanno entrate separate da quelle degli uomini e quando escono devono indossare il burga. 
Alcune donne stanno combattendo in questa società contemporanea per migliorare la condizione della donna, per renderla al pari dell’uomo, promuovendo iniziative per a valorizzare la figura della donna e darle diritti che le vengono ancora negati in qualsiasi aspetto della vita, tra queste ricordiamo le più importanti: Laura Boldrini, Yoko Ono, Ellen Page, Hillary Clinton, Michelle Obama, Alicia Keys, Lena Duhman e Frida Kahlo.
C’è ancora una grande rivoluzione da attuare per cambiare in meglio il mondo: in ogni parte del nostro pianeta avvengono continuamente soprusi nei confronti di quelli che vengono erroneamente definiti “i più deboli”. I più deboli non sono loro, non sono le donne, gli omosessuali, i bambini o i portatori di handicap, ma coloro che commettono violenza perché essa è sempre simbolo di una debolezza interiore che non trova pace e che si manifesta come la sottomissione degli altri.
Cambiamo il nostro modo di vederci. Iniziamo a vedere dentro di noi la forza e la volontà per superare, denunciare e farci avanti in queste situazioni.
Marianna Failla classe 3 A