Una Lectura Dantis tra genitori e figli

•CHI SIAMO E CHE ABBIAMO FATTO
Siamo alunni della III A del liceo GianBattista Vico di Napoli. Abbiamo
composto una colonna sonora per il video, nell’ambito del progetto della didattica a distanza sulle terzine più famose della Divina Commedia di Dante.
Ognuno di noi, Marzia, Benedetta, Clotilde ed Eduardo, ha svolto un ruolo fondamentale: Marzia ha suonato l’ukulele, Benedetta ha suonato il clarinetto e arrangiato l’audio, Clotilde ha suonato la chitarra ed Eduardo il pianoforte.


•COME LO ABBIAMO FATTO
Abbiamo creato un gruppo Whatsapp e attraverso delle videochiamate abbiamo messo in gioco le nostre idee.
come prima cosa abbiamo stabilito gli strumenti poi la melodia, il ritmo portante e il giro di accordi da usare ; Basandoci su una melodia prestabilita e concordata precedentemente, ognuno di noi ha registrato singolarmente la propria traccia, ci siamo confrontanti su quali fossero le migliori e grazie ad un sequencer le abbiamo montate, modificate e tagliate secondo quello che fosse il nostro obiettivo.

•QUALI DIFFICOLTÀ ABBIAMO RISCONTRATO
Sicuramente abbiamo trovato molte difficoltà, in primis l’idea in se si prospettava come una vera e proprio sfida, soprattutto perché nessuno aveva avuto un’esperienza del genere e ovviamente anche per la distanza. Ognuno di noi ha espresso i propri pareri in merito a ciò; Clotilde ci racconta la sua esperienza dicendo:
All’inizio confesso di essere stata un po’ scettica: mi chiedevo continuamente se ce l’avremmo fatta. So che ci vuole una certa esperienza per fare questo genere di cose… ed una buona dose di creatività. Certo, non dovevamo comporre la quinta sinfonia di Beethoven, ma non è stato semplice… soprattutto se si considera la distanza, le continue interruzioni, la scarsa connessione e l’impossibilità di suonare tutti insieme (l’audio della videochiamata era sempre soggetto a qualche ritardo). Comunque, adesso, alla fine di questa sfida, posso dirmi soddisfatta. Non solo perché mi piace il prodotto, ma anche perché ho scoperto di essere più forti di quello che pensavamo… le difficoltà ci fortificano.
Marzia inoltre aggiunge:
Oltre alla difficoltà nel decidere la melodia, il giro d’accordi e i vari annessi, la difficoltà più grande per me è stata cercare di ascoltare i miei compagni tra connessione lenta, strumenti, urla in casa e il clacson di un’automobile che veniva suonato imperterrito alle due del pomeriggio. È stato davvero difficile, stressante e snervante al contempo, ma mi sono divertita davvero tanto, soprattutto quando ho deciso di affacciarmi al balcone per urlare all’uomo che suonava il clacson.
Benedetta invece:
Nel produrre la nostra traccia musicale, una delle difficoltà che ho trovato maggiori, tralasciando quelle tecniche (con le quali fortunatamente avevo una familiarità), è stata quella di riuscire a ‘contestualizzare’ la nostra musica: ci serviva una traccia che parlasse di Dante e che andasse bene in sottofondo ad un video, un’accoppiata ‘infernale’!
Abbiamo deciso di costruire una melodia che ripercorresse il viaggio di Dante, che da più ‘cupa’ diventasse man mano più ‘cristallina’, dall’inferno al paradiso.
Inoltre, la distanza ha fatto la sua parte. Ragionare e confrontarsi su suoni e accordi in videochiamata, considerando suoni di background (tra i vari, i più esasperanti clacson, trapani, urla..) e problematiche di connessione è stato un percorso tortuoso ma molto stimolante e creativo, dovevamo riuscirci a tutti i costi!
Eduardo infine conclude dicendo:
Abbiamo incontrato varie difficoltà e una di queste era trovare la stessa lunghezza d’onda tra le nostre idee e il “concept” del progetto, dopotutto, necessitavamo di una melodia che suonasse malinconica e rilassante allo stesso tempo.

•COSA ABBIAMO PROVATO FACENDOLO
Questo progetto oltre ad averci insegnato qualcosa ci ha anche trasmesso molte sensazioni ed emozioni, Marzia alla domanda “che cosa avete provato?”, risponde dicendo:
Della proposta di dover comporre una colonna sonora al nostro video sulle terzine della commedia di Dante mi sono subito incuriosita, essendo amante della musica e suonando quattro strumenti, ma ero combattuta dentro di me: da un lato ero molto felice e soprattutto piena di idee, dall’altro ero molto insicura del risultato.
Non sapevo come da un’organizzazione, fatta a distanza in videochiamata, di un progetto così grande potesse realizzarsi qualcosa di altrettanto grande. Una volta però iniziato a comporre, le mie insicurezze sono scivolate via. Sono molto fiera del nostro lavoro e credo che la distanza non conta quando nelle cose ci metti il cuore.
Benedetta invece evidenzia quello che è stato il lavoro di squadra e le sue sensazioni:
Siamo stati un gruppo coeso e collaborativo, ci siamo dati consigli utili e dritte a vicenda e mi sono sentita parte più che attiva di un gruppo più che attivo.
Ho messo in campo le mie competenze musicali, ho montato le tracce, ho suonato il mio strumento, ho fatto la mia parte e ne sono molto felice, come sono felice del risultato che, tutti insieme, abbiamo raggiunto.
Eduardo inoltre descrive l’aspetto più bello e importante di questo progetto, secondo il suo punto di vista:
Ho parecchio apprezzato la libertà creativa che ci è stata concessa, assieme alla voglia di fare e inventare insieme.
Infine Clotilde racconta la sua esperienza anche dal punto di vista formativo:
Personalmente, prima di questa occasione, non avevo mai composto niente, mai messo due nuove note insieme, raramente suonato davanti ad amici o parenti. Il doverlo fare in videochiamata, quindi restando in cameretta, e pizzicando le corde davanti ad uno schermo, mi ha dato la forza e la fiducia di iniziare. Credo sia stata anche un’attività molto formativa: mi ha dato la possibilità di confrontarmi con persone molto più informate di me e di acquisire conoscenze e tecniche nuove, oltre ad una maggiore fiducia in me stessa e la voglia di mettermi, sempre più spesso, in gioco.


Ecco, malgrado le difficoltà e la paura di non soddisfare le aspettative che ci eravamo posti, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo composto un brano piacevole e suggestivo, per tutti e per noi, grazie all’impegno, alla collaborazione e soprattutto al nostro amore per la musica. Non vediamo l’ora di rifarlo!

Matteo Aletta, Marzia de Martino, Benedetta Artesi, Clotilde Chiariello, Eduardo Simia 3A classico Cambridge 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli