Covid-19, lotta contro il tempo per trovare un vaccino.

Di Stella Panavija (2B).

La ricerca di un vaccino durante un’epidemia è una corsa contro il tempo. Gli sforzi per prevenire la diffusione pandemica del corona virus in America, Asia, Europa e Australia sono colpiti dalla mancanza di risposte coordinate per la ricerca di un vaccino efficiente contro il virus.

Sono stati condotti moltissimi studi da scienziati e ricercatori, ma la corsa per trovare un vaccino si è trasformata in una competizione tra stati che necessitano di risultati positivi per risollevare la propria economia.

I ricercatori e gli scienziati stanno lavorando su tre tipologie di vaccini:

Vaccino a RNA, il quale consiste in una sequenza di RNA sintetizzata in laboratorio che dovrebbe indurre le cellule a produrre anticorpi attivi contro il virus;

Vaccino a DNA, il quale introduce un frammento di DNA nel corpo umano che sintetizza una proteina simile a quella che dovrebbe sviluppare gli anticorpi;

Vaccino proteico, il quale  sintetizza le proteine che, introdotte nell’organismo, dovrebbero indurre alla risposta anti corporale da parte dell’individuo.

Una volta avvenuta la valutazione delle componenti del vaccino, ha inizio la fase preclinica in cui viene testata la risposta immunitaria su organismi viventi non umani. Successivamente inizia una sperimentazione clinica sull’uomo costituita da quattro fasi, in base a vari fattori come il modello sperimentale adottato, la quantità di componente somministrata e il numero di persone coinvolte. Le prime tre fasi avvengono prima della commercializzazione del vaccino, la quarta fase viene effettuata quando il vaccino è già in commercio.

Un team di scienziati cinesi sta lavorando su un vaccino ricavato da virus inattivati purificati; il vaccino candidato si chiama “PiCoVacc” ed è stato sperimentato su ratti e scimmie. I ricercatori hanno vaccinato una parte degli animali utilizzati per gli esperimenti e hanno introdotto il virus; le scimmie che erano state vaccinate non hanno contratto il virus, mentre quelle non vaccinate si sono ammalate. Tuttavia, non è ancora sicuro che il vaccino abbia gli stessi effetti sull’uomo.

Inoltre, l’Università di Oxford ha svolto diversi esperimenti mirati a rafforzare il sistema immunitario contro il covid-19 di sei scimmie senza causare effetti collaterali. Entro ventotto giorni dalla vaccinazione tutti gli animali vaccinati avevano sviluppato anticorpi covid-19, prodotti dal corpo. Gli scienziati affermano che le scimmie vaccinate erano nelle condizioni di lottare contro il virus prima che esso arrivasse ai loro polmoni.

Sono risultati che alimentano la speranza che la scoperta di un vaccino sia all’orizzonte.