Il cambiamento

Abbiamo cercato di toccare gli aspetti, negativi e positivi, della nostra esperienza in quarantena; cercando di confrontarci e di esprimere la nostra opinione in merito alle nostre e alle mutazioni altrui.

Benedetta Panariello 

Le trasformazioni e le novità possono creare timore poiché spezzano l’equilibrio in cui ci muoviamo. Un esempio attuale è la nostra quotidianità completamente stravolta dall’arrivo del Covid-19 . Un giorno prima entravano in un negozio in cerca del vestito da poter indossare per il mak π ed il giorno dopo chiusi in casa per una quarantena improvvisa. Nessuno si aspettava tutto ciò, nessuno si era preparato ad una pandemia. Le nostre vite sono cambiate e la nostra routine è stata smontata, di paura c’è n’era in abbondanza. Non essere stati avvisati della situazione che dovevamo affrontare ci ha destabilizzati, tuttavia ogni cambiamento porta con sé un insegnamento, ad esempio in questa nostra avventura abbiamo imparato ad apprezzare i piccoli gesti a cui non davamo molto peso. Penso che cambiare non vuol dire dimenticare il passato ma adattarsi alle nuove circostanze, inoltre se non ci fossero queste mutazioni la nostra vita sarebbe molto monotona e non avrebbe quell’effetto sorpresa che si crea quando non si sa cosa aspettarsi. Infatti l’imprevedibilità della vita è la caratteristica che ti spinge a riconsiderare quello che ti circonda, i valori, gli ideali e gli obbiettivi che ognuno di noi si pone. Con il cambiamento perdi il controllo della situazione e questo può portarti a metterti in gioco, riscoprendo una parte di te che era nascosta.

Francesca De Martino 

Soffermandoci propio sul cambiamento e l’imprevedibilità che ne è venuta nelle nostre vite successivamente, tutti possiamo dire che le nostre routine hanno subito un cambiamento; negativo o positivo che sia.

È quindi normalissimo sentire in questa situazione tanto lontane dei gesti o delle azioni che prima facevano parte del nostro quotidiano.

Da una vita frenetica e piena d’impegni; priva di tempo sufficiente per apprezzare davvero tutto quello che ci circonda ci siamo ritrovati a non avere più il bisogno di controllare il tempo che passa è costretti a convivere con noi stessi più del dovuto.

Un momento del genere è affrontato dalle persone in modi completamente diversi fra loro: c’è chi ha riscoperto se stesso e le proprie passioni, c’è chi invece ha scelto di affrontare il periodo rilassandosi e c’è anche chi invece non ha avuto le forze di fare granché, troppo occupati dalle preoccupazioni che una situazione del genere comporta.

Non esiste quindi colui che ha affrontato il cambiamento “bene” oppure “male”: tutti abbiamo reagito come credevamo e potevamo.

È importante però tenere sempre a mente quello che abbiamo vissuto negli ultimi 3 mesi e di non dimenticarcene mai: Quando la vita frenetica tornerà il cambiamento avvenuto deve diventare parte di noi stessi e, negativo o positivo che sia, questo cambiamento deve servire a ricordarci l’importanza di noi come persone singole e allo stesso persone di una grande comunità.

Sofia Sarracino 

Stare con noi stessi per così tanto tempo riesce a farci cambiare punti di vista. Non siamo mai stati propriamente da soli (almeno noi fortunata che vedevamo i nostri familiari rincasare dal lavoro, o meglio ancora, vederli non uscire proprio per il lavoro) ma ci è sicuramente mancato l’affetto dei nostri amici e delle persone che prima ci circondavano. È proprio questo che ha permesso delle mutazioni nei rapporti, nel periodo successivo alla quarantena: ci scopriremo persone diverse, con nuovi modi di fare e di essere.

Con così tanto tempo a disposizione molto di noi, giovani e non, abbiamo scoperto nuove passioni, rispolverato le vecchie, acquisendo abilità che sfoggeremo in futuro con gli altri e che ricorderemo come “il dono della quarantena”.

Quello che si giudica, impropriamente, aspetto negativo dell’isolamento è la mancanza; io e miei compagni di lavoro non ci sentiamo di unirci a tale riflessione. È la mancanza stessa, la lontana, e i limiti imposti che ci aprono gli occhi su quelle che sono le persone che ci circondano: in momenti così difficili comprendi chi realmente ti trovi dinanzi, dic hi davvero ti puoi fidare, di chi ti sta vicino e dichi, cosa più importante, ti rende felice anche solo virtualmente.

Luigi Valiante

Le situazioni che non possiamo controllare ci spaventano, ma se guardiamo al lato positivo, ci accorgiamo che questo momento ha anche degli elementi positivi. La distanza fisica dalle persone a ci fa riflettere sull’importanza di questi rapporti e il sentire la sana mancanza è un modo per aumentare la nostra consapevolezza dell’importanza delle relazioni che abbiamo intorno. Questa distanza  può unirci emotivamente, ci troviamo per la prima volta a essere costretti ad ascoltare noi stessi e i nostri pensieri.

L’isolamento ci sta aiutando a comprendere il vero valore della libertà, e dell’importanza delle regole riflettendo sulla situazione dei meno fortunati. I contagiati  vivono un’esperienza  dolorosa e straziante e possiamo aiutarli non anteponendo gli egoismi al bene di tutta la collettività.

A cura di Francesca De Martino, Sofia Sarracino, Benedetta Panariello e Luigi Valiante della classe III N del Liceo G. B. Vico di Napoli.