La pirateria informatica | Peer say no

Si definisce “pirateria informatica” l’insieme di azioni illegali, compiute da chi accede a reti di informazione e archivi di dati, copiando programmi o dati riservati, oppure inserendo delle modifiche nella documentazione, per ottenere vantaggi economici. Questi criminali si chiamano “cracker” e spesso agiscono nell’ambito della criminalità organizzata.

Il compito di fermare la pirateria informatica è affidato alla Polizia postale.

Esistono, però, anche pirati di internet, che agiscono più o meno inconsapevolmente, violando le regole del copyright.

La legge vieta di scaricare i download di programmi, foto, immagini, film che non sono gratuiti.

Ma cosa si rischia? Secondo la legge sul diritto di autore “il download di un file protetto da copyright è punibile con una mera sanzione economica: 134 euro, aumentabile fino a 1032 nel caso in cui il materiale scaricato sia ingente. A ciò si aggiunge la confisca del materiale illecito” (Mariano Acquaviva, “Pirateria online: cosa rischio?” – “La legge uguale per tutti”).

Chi condivide il materiale e lo diffonde a scopo di lucro, rischia non solo una sanzione economica ma persino la reclusione da sei mesi ai tre anni.

Secondo un’indagine svolta da IPSOS (Ente di analisi e ricerca di mercato) nel 2019, la pirateria ha creato grandi danni economici, mettendo a rischio 6000 lavoratori del settore (Antonello Salerno, “Frena la pirateria audiovisiva, ma causa ancora danni per un miliardo” in “Network Digital 360”).

Un’ altra indagine effettuata nel 2016 da MOSO evidenzia che Stati Uniti ed Europa sono i continenti più colpiti da questo fenomeno, l’Italia in quella classifica risulta al ventiquattresimo posto.

È importante che soprattutto i giovani capiscano che anche la pirateria di internet, crea conseguenze negative, perché il divertimento che ne deriva, finisce per danneggiare le aziende.

Gabriele Filipetto 3^H