Anche quest’anno è finito…

 

Nonostante le difficoltà, anche quest’anno è finito… e per fortuna direi! Chi sarebbe riuscito a sopportare oltre questo tormento? Siamo stati quasi tre mesi senza poter andare dagli amici, in palestra, a scuola, e ci sono mancate un po’ tutte queste cose abbastanza da farci desiderare il ritorno alla nostra “vecchia” e “noiosa” vita più di ogni altra cosa.

Quest’anno scolastico è stato sicuramente molto duro, per noi alunni e per i professori. Volete scoprire perchè?

Da un lato ci siamo noi studenti alle prese con tablet e computer. Siamo la “generazione dei telefonini” (come dice mia nonna), ma non è facile come sembra inviare i compiti la`, fare quella verifica li’ entro le 12, entrare nell’aula di quella materia, fare quel PowerPoint entro lunedi prossimo… dipendiamo dalle applicazioni e se non funzionano siamo noi ad andare nei guai per non aver partecipato alla videolezione! Poi nel frattempo dobbiamo anche eseguire l’allenamento che ci assegnano gli allenatori di calcetto o pallavolo (anche se, detto fra noi, nessuno ha mai fatto una sola flessione) e magari partecipare a corsi extra come spagnolo o giornalismo. Insomma, ne abbiamo di cose da fare, ma vediamo qual e` il compito dei maestri!

Tutte le azioni che noi facciamo ricadono sugli insegnanti, come? Esempio: all’alunno X non va il computer, allora lui scrivera` sul gruppo di classe 《Prof non mi funziona il computer》, seguito da consigli come 《stacca e rientra》 o 《prova dal cellulare》. Da questa piccola e breve frase apparentemente innocua partono gli altri compagni con 《nemmeno a me》, 《idem》, 《a me dice che sono l’unico in riunione》.  Il peggio, pero`, arriva quando qualcuno con una pessima connessione, che chiameremo alunno Y, riesce finalmente ad entrare in videolezione. Si sentono voci robotiche che vagamente ricordano la frase 《Mi sentite?》. Dopo un’incerta risposta, all’improvviso il nostro caro Y scompare e poco dopo si sente il suono di una notifica provenire da ogni cellulare:  《Prof mi ha disconnesso e non riesco ad rientrare》 e come al solito 《pure a me》, 《io sto entrando ma rimane in caricamento》. Finalmente, un messaggio di salvezza arriva sul gruppo di WhatsApp: 《Se volete vi chiamo con il telefono e seguite la lezione dal mio computer mentre stiamo in chiamata》. Anche quest’idea pero` non porta alla quiete in video lezione, ma la disturba: durante l’appello la prof chiede se l’alunno K e` presente e si sente una voce gridare 《E` qui! E` presente! E` in videochiamata con me!》. Allora prof pensera` “Ah che bello, un po’ di spirito di iniziativa…”, ma quando prova ad interrogare lo studente K la voce di prima afferma che quest’ultimo ha una brutta connessione e che proprio nel momento esatto in cui era stato chiamato, essa ha ceduto e la chiamata si e` interrotta. Nonostante cio`, la pazienza degli insegnanti non e` ancora terminata e riescono a sopportare anche l’alunno fantasma, colui che vede e sente gli altri ma non viene visto o sentito. In poche parole ha il microfono e la fotocamera disattivati. Risponde all’appello, ma quando viene chiamato scrive nella chat 《Io vi sento, voi mi sentite?》 e pensa così di svignarsela, ma la prof gli propone un incontro di pomeriggio, quando l’app e` meno affollata e non c’è il solito sovraccarico di persone, per parlare della lezione dato che e` riuscito a sentire tutto fortunatamente! L’alunno fantasma in quel momento apre i libri e comincia studiare come non mai. In poche ore diventa piu` istruito di Wikipedia ed e` pronto per l’interrogazione. Arrivato il grande momento, egli comincia a parlare senza smettere mai della Rivoluzione americana per poi accorgersi solo alla fine che si parlava di Rivoluzione francese e che quella americana era l’argomento vecchio… almeno adesso sa tutto sul tea party! Questi sono solo pochi dei disturbi che causiamo ai professori impedendogli di fare una lezione in tranquillita`, ma noi ve lo giuriamo, e` l’applicazione che non funziona! Noi ci impegnamo! Credeteci, vi prego!

Quest’anno e` stato difficile per tutti, ma per fortuna e` finito! Purtroppo pero` ci sono lati negativi: una nostra professoressa andrà in pensione dopo anni di insegnamento e ci manchera` tantissimo, non c’e` professoressa al mondo che ci abbia chiamati “gioiette belle” o “belli di mamma” nonostante la nostra testardaggine e sbadataggine. Non siamo riusciti a goderci a pieno quest’anno, abbiamo saltato molte gite e occasioni per stare insieme, ma abbiamo l’anno prossimo per rifarci e dare il meglio (o il peggio) di noi! Ah no, dimenticavo… CI SONO GLI ESAMI!

 Luisa Pellecchia II D

Marino Guarano – Melito di Napoli