COVID-19: QUALI SONO I RISCHI IN INTERNET

Di Antonio Iannarelli ed Enrico Castrataro, Istituto Omnicomprensivo “A. Giordano”, Venafro (IS)

Venafro – Gli studenti della classe IIB del liceo scientifico dell’Istituto Omnicomprensivo “A. Giordano” di Venafro hanno partecipato ad un incontro con la Youth Panel in cui hanno discusso dei rischi in Internet al tempo del coronavirus. L’evento è stato coordinato dall’esperto della Youth Panel Alfonso Cristofano e dal Professore Marco Fusco, referente regionale per bullismo e cyberbullismo.

La pandemia da coronavirus ha portato ad una crescita senza precedenti dell’utilizzo di strumenti telematici, quali computer e smartphone, per la navigazione sul web. Sono soprattutto gli adolescenti che, causa il lockdown e il conseguente forzoso mutamento dell’organizzazione sociale, hanno passato ore ed ore connessi sulla rete; anche oggi, con la graduale riapertura, non si è ancora tornati alla normalità ed il rischio è che tale situazione persista nei prossimi mesi. I pericoli presenti sul web, o in generale sui social network, erano frequenti già da prima che iniziasse il periodo di quarantena. Adesso che i ragazzi passano la maggior parte delle loro giornate navigando sui social, la probabilità di incorrere in questi rischi è molto più elevata. Questa mattina gli studenti della IIB, in particolare Enrico Castrataro e Antonio Iannarelli, anch’essi partecipanti del gruppo Youth Panel, hanno deciso di discutere di quattro comuni pericoli presenti in internet ai tempi del coronavirus. I rischi che sono stati discussi sono: la diffusione di fake news, il sexting, la violazione della privacy e il cyberbullismo.

“In questo periodo di quarantena circolano sul web moltissime notizie riguardo il virus. Molte di queste, però, non sono attendibili e si parla quindi di fake news. “C’è correlazione tra epidemia e rete 5G”, “gli animali domestici possono trasmettere il virus” o “è possibile disinfettare mani o aree della pelle con raggi UV”, sono alcuni esempi delle fake news più comuni diffuse sul web. Bisogna fidarsi e condividere solo le notizie provenienti da fonte certe e referenziate” ha detto Enrico, aprendo l’evento su uno dei problemi più diffusi in questi mesi.

“Il sexting, come sappiamo, è l’invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite internet o con vari strumenti telematici. Il sexting era un problema presente in internet già prima che ci fosse l’emergenza da pandemia. Durante questo periodo difficile, invece, è diventato ancora più diffuso, soprattutto tra coppie che non hanno avuto la possibilità di incontrarsi da mesi o tra persone in cerca di nuovi rapporti. Però non bisogna sottovalutare questo fenomeno. Molte sono le conseguenze che comporta, soprattutto se ci si riferisce a minorenni: revenge porn, violazione della privacy, cyberbullismo e sextortion. Spesso l’utente crede che una volta eliminata la foto o il video non ce ne sia più traccia, ma sui social nulla viene eliminato definitivamente”, ha così dichiarato Antonio.

“Tra le vittime del coronavirus rischiano di esserci anche i diritti fondamentali e tra questi la privacy. La violazione della privacy è sempre stato uno dei principali rischi presenti in internet. L’utente non deve mai sottovalutare il rischio che i propri dati possano essere esposti a chiunque sul web ed utilizzati per frodi e per sostituzioni d’identità”, ha spiegato Enrico.

Antonio ha poi concluso l’evento parlando di un fenomeno che ormai è diventato una piaga della nostra società: il cyberbullismo. “Come già detto precedentemente, gli adolescenti passano la maggior parte delle loro giornate navigando sul web. Il cyberbullismo è forse uno dei rischi che non dovrà essere mai sottovalutato perché ci saranno sempre i cyberbulli che prenderanno di mira “i più deboli”. Ovviamente neanche il coronavirus è riuscito a fermare il bullismo in via telematica. Uno dei tanti consigli che potrebbero seguire le “vittime” è quello di non dare peso agli insulti o alla condivisione di foto personali e di denunciare il tutto alla polizia postale”.