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I.C. Biella3 – DaDCreativa – Cigni neri, riflessioni dal futuro.

Estate 2021.

Riordinando vecchi libri e quaderni della terza media, ho ritrovato la brutta copia di una lettera inviata durante la quarentena del 2020 ad un mio caro amico. Ho deciso di condividerla con voi. Eccola.

“Caro Joseph,

Come stai? E’ da tanto tempo che non ci sentiamo.

Come sai sono in Italia e stiamo vivendo un momento particolare, come in tutto il mondo c’è il COVID19. Noi studenti non stiamo andando a scuola a partire dalle vacanze di carnevale, stiamo facendo lezione online con i professori; per loro e per noi è tutto nuovo, perché non abbiamo fatto mai lezione in questo modo. Stiamo imparando tante cose interessanti anche sulla tecnologia, io per esempio ho iniziato a usare meet per seguire le lezioni, a scrivere un file su word, a inviare mail ai professori e tante altre attività.

Nonostante tutto sento che la scuola mi manca parecchio, perché mi mancano i compagni, i professori, le cose divertenti che succedevano nella nostra classe.

In Italia la situazione è peggiorata e hanno chiuso tutto a partire dall’8 marzo: Bar, Ristoranti, Centri commerciali, Industrie, chiese, palestre, Aeroporti. Hanno messo nuove regole, la più importante è stata quella di non uscire di casa se non per necessità, per andare a fare la spesa, per andare in farmacia.

Io e i miei genitori siamo rimasti colpiti e ci è sembrato brutto perchè non eravamo come prima.

Seguo sempre il telegiornale e mi dispiace sentire ogni giorno che i contagi aumentano, che ci sono sempre più morti, per questo penso sia giusto rimanere a casa. All’inizio non mi piaceva stare chiuso in casa tutto il giorno, le giornate erano lunghe e noiose e il tempo non passava mai. Mi mancavano gli amici, le passeggiate all’aria aperta nei parchi. Per fortuna che poi abbiamo iniziato a fare lezione online e avevo così degli appuntamenti durante la giornata.

In famiglia papà non va più a lavoro e a lui dispiace tanto e dispiace anche a noi. Per fortuna noi riusciamo a vivere bene stando tutti insieme a casa: io aiuto i miei fratelli a fare i compiti, giochiamo, guardiamo insieme la televisione, facciamo lavoretti con le mani, coloriamo, disegniamo, cerchiamo di divertirci tra di noi. Alla fine mi sono abituato a vivere in questo modo le giornate, perché riesco a fare delle cose che prima non avevo il tempo di fare.

Adesso si cerca di tornare piano piano alla normalità, dal 4 maggio iniziano ad aprire alcuni negozi; si può iniziare ad uscire di casa rispettando delle regole come mettere la mascherina per coprire naso e bocca; dobbiamo rispettare la distanza di 2 metri tra una persona e l’ altra.

Da una parte sono contento perché potrò uscire a fare qualche piccola passeggiata ma ho ancora tanta paura.

Alla fine credo che mi mancherà il tempo passato durante la quarantena perchè ho fatto e ho imparato tante cose nuove.

Spero comunque che tutto possa tornare alla normalità come prima e che ci possiamo salutare senza distanze tra di noi.

E voi Joseph come avete vissuto questo periodo in Eritrea? Raccontami un po’…

Ti abbraccio forte.”
Rimon Negussie Kefle, 3E

I.C. Biella3- Marconi