George Floyd: il razzismo esiste ancora ed è violento


In questi giorni ci sono arrivate immagini ed informazioni dagli Stati Uniti che raccontano di una società accaduta preda del razzismo. Nelle ultime settimane, infatti si sono verificati episodi di violenza condizionati dal pregiudizio nei confronti di una minoranza etnica che sono culminati con il caso di George Floyd.
Le informazioni sul caso Floyd sono molto chiare: la sera del 25 maggio, in un negozio di Minneapolis, l’uomo acquista un pacchetto di sigarette, porgendo però all’impiegato una banconota da 20 dollari presumibilmente falsa. L’impiegato, accortosene, chiama le forze dell’ordine, che si recano immediatamente sul posto. Uno dei poliziotti, Derek Chauvin, ferma George bloccandolo a terra con un ginocchio contro il suo petto, mentre quest’ultimo lo implora di fermarsi e continua a ripetere “non riesco a respirare”. Il poliziotto non si ferma, finché George Floyd non muore, sotto gli occhi di diversi testimoni che nel frattempo avevano filmato il tutto.
La popolarità mediatica di quest’ultimo episodio di razzismo, ha scatenato gli animi di migliaia e migliaia di statunitensi, scesi in strada a protestare contro la cecità del governo nei confronti di un caso trasparente come quello in questione: il video ritrae in maniera chiara e lampante la freddezza negli occhi di un conservatore che si accinge a togliere la vita ad un presunto nemico, con mani in tasca e sguardo vagante. La facile accessibilità al filmato ritraente l’atto, ha rappresentato la scintilla, repressa per anni anche a seguito di episodi analoghi, dei cittadini ormai stanchi dei continui abusi di potere e della soppressione del “diverso”. Le rivolte, anche se pacifiche, sono state represse su ordine del presodente Donald J. Trump, dalle forze dell’ordine, effettuando arresti, spargendo fumogeni, spray al peperoncino, sparando proiettili in gomma e prelevando persone di colore dalle loro stesse autovetture solo perché possibili partecipanti alle proteste.
Si protesta contro il razzismo, contro un presidente sostenitore e capo dei soprusi. A cinque mesi dalle nuove elezioni presidenziali negli Stati Uniti, si spera in un radicale cambiamento di mentalità governante al fine di garantire uguaglianza e sicurezza.
George Floyd era indifeso, disposto a collaborare e innocente, come altre decine e centinaia di persone finite come lui per semplici pregiudizi.
Il razzismo è una vera e propria forma di ignoranza che ad oggi,nonostante la nostra sia una società moderna, è ancora molto diffusa e in questi giorni ne abbiamo avuto le prove.
da questo episodio,uno dei tanti che si verificano ogni giorno in ogni parte del mondo, dovremmo imparare quanto la vita umana sia importante ma soprattutto dovremmo imparare a rispettarci,a prescindere dal colore di pelle, dalle nostre origini e dalla nostra cultura.

Greta Riccio,Giulia Serpico,Davide Gurrado, Rita Stumpo,Annaclaudia Porta 3C classico Cambridge 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli