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Gianni Rodari: favole, racconti e poesie che hanno fatto sognare intere generazioni

Il suo nome è impresso nella mente di tutti noi che lo ricordiamo come il primo “Maestro”. Con lui abbiamo scoperto che saper leggere poteva farci volare con la fantasia e, soprattutto per me, è stata la scintilla che ha fatto accendere la passione per la lettura e la scrittura

di Noemi Proietti

Nato a Omegna (NO) il 23 ottobre 1920, Gianni Rodari è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista, poeta italiano, specializzato in letteratura dell’infanzia, unico vincitore italiano del prestigioso premio Hans Christian Andersen nel 1970.

La sua figura è collegata in primo luogo con l’opera “Grammatica della Fantasia: introduzione all’arte di inventare storie”. Famose sono le Filastrocche in cielo e in terra, il libro degli eroi, favole al telefono e il gioco dei quattro cantoni.

Quest’anno si festeggia il centenario della sua nascita per non dimenticare uno scrittore sempre attuale, perché fantasticare aiuta anche a superare i momenti difficili, a staccare la spina dalla quotidianità.

L’evento sarà ricco di iniziative per i lettori “principianti”, ma anche per chi di libri ne ha sfogliati tanti, di ogni genere letterario e ricorda con piacere i racconti divertenti di uno Scrittore che ha accompagnato la sua infanzia.

Gianni Rodari ha il potere di spiegare in modo semplice, chiaro usando termini comuni comprensibili ai più piccoli. Come per magia le parole prendono vita e le emozioni si susseguono.

Anche io, nel mio piccolo, voglio contribuire a “rimembrare” il talento di Gianni Rodari “ripescando” nei cassetti della memoria di tre diverse generazioni i racconti o le poesie che il tempo non ha cancellato.

Le poesie imparate a memoria sono indelebili. Molti genitori quando i figli ripetono quelle strofe tornano indietro nel tempo e recitano quei versi, emozionandosi.

La favola preferita di mia nonna è “Alice cascherina”, la storia surreale di una bambina che si nascondeva nei posti più strani della casa: dentro gli ingranaggi di una sveglia, nel rubinetto del lavandino, nel cassetto delle tovaglie e infine nel taschino della giacca del papà.

La nonna me la leggeva tutte le volte che, dopo avermi cercato per ore, mi trovava “rintanata” in vari nascondigli della casa.

Giovannino perdigiorno”, invece, è il libro più amato da mia madre: ne ricorda ogni minimo particolare, anche se sono trascorsi tanti anni da quando era bambina e, come me, aveva la passione per la lettura.

In questo testo Gianni Rodari non mette limiti all’immaginazione e attraverso i viaggi del protagonista ci trasporta in paesi stravaganti con abitanti scaturiti dall’eccezionale fantasia dello scrittore. Paesi dove tutto è fatto di cioccolata, altri dove i cittadini sono di zucchero, di ghiaccio o di plastica.

Arriviamo alla mia generazione. La prima differenza è che io ricordo di più le poesie e non i racconti.

Parlare di questo scrittore suscita nel mio cuore tante emozioni perché è come un flashback, torno sui banchi della scuola elementare con il mio grembiule bianco: la maestra che detta la poesia, io impegnata a scriverla in modo ordinato sul quaderno.

Mentre trascrivevo ogni singola parola, mi chiedevo chi potesse essere l’artefice di quelle dolci rime, e quel ritmo così musicale; per fortuna la risposta a questa mia domanda, non tardava mai ad arrivare, infatti la maestra, alla fine, dettava immediatamente il nome dell’autore. Siete curiosi di sapere chi era? Beh, non c’è dubbio, Gianni Rodari.

Io mi proponevo sempre per recitare le sue poesie e, insieme al titolo, nominavo con fierezza e con allegria il nome di questo meraviglioso autore.

Ho scelto di riportare i versi della prima poesia imparata a memoria, che ancora ricordo perfettamente, grazie alla struttura semplice composta da rime e ripetizioni.

INVERNO

Giù dal cielo grigio grigio,

zitta zitta, lieve lieve

lenta lenta, bianca bianca,

sulla terra vien la neve;

mille fiocchi immacolati

danno ai monti, ai boschi, ai prati,

alle strade, ai tetti, al suolo,

un bellissimo lenzuolo.

I bambini guardan fuori

E non apron più la bocca

E la neve lenta lenta

scende scende, fiocca fiocca.

GIANNI RODARI

                                                           #IO RESTO A CASA E LEGGO GIANNI RODARI

Intraprendere questo breve viaggio nel passato è stato meraviglioso, ma le straordinarie opere di Rodari, non “passano mai di moda”.

In questo periodo complicato che stiamo vivendo, le dolci parole delle sue poesie, le storie stravaganti e i racconti bizzarri, entrano in milioni di case, per riportare l’allegria e per far compagnia a tutti i bambini.

E adesso bambini, ragazzi, genitori – e anche nonni – è arrivato il momento di fare una full immersion nel mondo dove l’impossibile diventa possibile!