La prima partita italiana dopo il “Covid-19”

Dopo 95 giorni si riprende a giocare a calcio, e si parte subito con il big match di andata di Coppa Italia tra Juventus e Milan, che vede scendere in campo i giocatori, per il riscaldamento, con la maglia di allenamento che ricorda la tragedia accaduta a George Floyd a Minneapolis il 25 maggio 2020.

Prima dell’inizio della partita si terrà un minuto di silenzio per ricordare le vittime del covid-19. I campioni d’Italia giocano in casa in uno stadio praticamente deserto dove le curve sostituiscono le panchine per i giocatori e lo staff, ovviamente muniti di mascherina. La partita sembra indirizzarsi nel verso giusto per i bianconeri, infatti al minuto 13 i padroni di casa ottengono un calcio di rigore fischiato da Daniele Orsato dopo un fallo di mano di Conti, difensore rossonero. Si prepara a battere il rigore il solito specialista, Cristiano Ronaldo, che di rigori se ne intende, ma la serata per lui non può che iniziare nei peggiori dei modi, infatti calcia il rigore in modo potente più che preciso che si stampa sul palo interno alla destra del portiere del Milan, Donnarumma; l’azione proseguirà poi con l’espulsione di Ante Rebic, attaccante del Milan, per un calcio a Danilo difensore bianconero.
Per i primi 30 minuti del primo tempo i padroni di casa mantengono alto il pressing, ma la palla non entra in porta. Il secondo tempo è sempre un monologo juventino, però la partita cala di intensità, questo non viene sfruttato né dal Milan, che ricordiamo essere orfano della sua stella Zlatan Ibrahimovic, squalificato per doppia ammonizione nelle due partite precedenti, contro il Torino e all’andata contro la stessa Juventus, né dalla Juventus che si brucia quattro cambi facendo entrare in partita Bernardeschi, Khedira, Cuadrado e Rabiot, ma la partita non decollerà nemmeno in seguito a queste sostituzioni.
Finirà 0 0, risultato che fa felici i bianconeri perché staccano il ticket per la finale avendo pareggiato grazie a Ronaldo, proprio su rigore, il risultato dell’andata.
Pioli, allenatore del Milan, ammette l’ingenuità di rimanere in 10 e la pressione iniziale della Juventus sostenendo però che la squadra non ha giocato peggio degli avversari, mentre Sarri, allenatore bianconero, è soddisfatto della qualificazione in finale nonostante le difficoltà date dalla lunga sosta.

Samuele Menini 3A