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Copyright e diritto d’autore: che cosa sono, a che cosa servono 

Anche se copyright e diritto d’autore vengono spesso scambiati come sinonimi, esistono alcune grandi importanti differenze tra loro. Il copyright – tradotto letteralmente come “diritto di copia” – nasce in Inghilterra nel XVI secolo per esercitare un maggiore controllo sulle opere pubblicate e diffuse nel territorio e, con i primi provvedimenti presi in materia, si prevedeva la concessione  agli editori dei diritti di copia su ogni stampa, ovvero il diritto esclusivo di stampare l’opera e di ricercare e confiscare le pubblicazioni non autorizzate.

Il diritto d’autore nasce invece con la creazione dell’opera, ciò significa che l’autore detiene il diritto esclusivo di utilizzare l’opera e può autorizzarne o rifiutarne la riproduzione, la distribuzione, l’esecuzione o la rappresentazione. Molteplici le opere su cui viene applicato il diritto d’autore: opere letterarie, visive, audiovisive, teatrali, musicali.

Con l’avvento di Internet e delle nuove tecnologie digitali, invece, il diritto d’autore ha perso una delle sue dimensioni principali, ovvero la territorialità. In altre parole, non è più necessario recarsi fisicamente in un luogo, se la stessa opera viene resa disponibile in rete. Allo stesso modo, testi, immagini e contenuti multimediali possono essere pubblicati, diffusi e riprodotti online liberamente, senza nessun tipo di intermediario. Questi aspetti ,purtroppo, hanno reso oggi molto più complicata la tutela del diritto d’autore. Tenendo conto che lo schema originale di copyright non è più in grado di tutelare le esigenze degli autori, è necessario affidarsi a nuove soluzioni offerte dal web come la ”donazione volontaria” o il ”sistema di soglia di garanzia”.

 

Ilenia Franchini, III BL