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CRISI POST-COVID E RINNOVABILI: Quale STRATEGIA PER RIPARTIRE?

CRISI POST-COVID E RINNOVABILI: UNA STRATEGIA PER RIPARTIRE

 

IRENA (Agenzia Internazionale per le energie rinnovablili) :”La maggiore diffusione di energie rinnovabili, l’efficienza energetica e le relative misure di transizione energetica rappresentano investimenti lungimiranti nel contesto della crisi scatenata dalla pandemia di COVID-19.

La pandemia ha indotto un calo delle emissioni globali che si sono assestate a circa 47 gigatonnellate di CO2 nell’atmosfera (in calo rispetto alle circa 53 gigatonnellate dell’anno scorso).

Nei prossimi anni, però, sarà decisivo l’intervento dei governi per trasformare i sistemi energetici globali affinchè questo calo non rappresenti una tantum per il clima, ma l’inizio di un inversione di tendenza.

Questo concetto è stato ribadito alla Summer School della Dire 2020 che ha spinto noi ragazzi e ragazze a riflettere sul tema.

Nel suo nuovo rapporto « Recupero post-Covid: un programma per la resilienza, lo sviluppo e l’uguaglianza», L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, l’IRENA, spiega come reagire alla crisi economica generata dal virus in un’ ottica di decarbonizzazione e trasformazione energetica.

Come ha dichiarato Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA, durante la presentazione del rapporto « le misure di ripresa a breve termine dovrebbero essere allineate con gli obiettivi a lungo termine dell’Accordo di Parigi e del Programma di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite».

Il nuovo rapporto trae le sue radici dal precedente «Prospettive globali sulle energie rinnovabili: trasformazione energetica 2050» che mostra il percorso per arrivare alla completa decarbonizzazione del sistema energetico entro il 2050.

Il raddoppiamento degli investimenti sulla transizione energetica può aumentare il PIL di un ulteriore 1% e aggiungere, rispetto ai piani attuali, 5,5 milioni posti di lavoro nei settori legati alla transizione nella fase di recupero 2021-2023.

Le principali raccomandazioni politiche per la fase di recupero includono inanzitutto l’incentivazione dell’intervento pubblico, investendo strategicamente nelle infrastrutture connesse alla transizione e togliendo risorse ai combustibili fossili. Gli investimenti poi, dovrebbero essere rivolti anche al potenziamento delle tecnologie emergenti legate alla transizione, come ad esempio l’idrogeno verde, che viene prodotto a partire da energie rinnovabili invece che da combustibili fossili. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, espandere i trasporti «green» con incentivi per veicoli elettrici e continui investimenti in infrastrutture (smart grid e stazioni di ricarica per veicoli elettrici). Relativamente all’occupazione, invece, proteggere i posti di lavoro esistenti, supportare l’espansione della forza lavoro nei settori legati alla transizione, collaborare con le industrie e formare i lavoratori per minimizzare le carenze di competenze. Infine, attuare una semplificazione della filiera di approvvigionamento delle industrie e una maggiore razionalizzazione dell’accesso all’energia per privati e imprese.

Per il direttore dell’IRENA:«le politiche di governo e le scelte di investimento possono creare lo slancio necessario per attuare il cambiamento sistemico e portare la trasformazione energetica lontano dai combustibili fossili. Guidare uno spostamento strutturale verso sistemi energetici più puliti ed economie e società più resilienti è più urgente che mai. Soprattutto, si tratta di un’agenda globale e non dobbiamo lasciare indietro nessuno».