Come si tornerà a scuola a settembre?

Di Giorgia Padella

Questa è la domanda che studenti e docenti si pongono più frequentemente. In seguito ai 3 mesi di didattica a distanza adottata a causa dell’emergenza sanitaria, professori e alunni si chiedono come sarà il rientro a settembre. Si parla di Dad (didattica a distanza), ma in misura marginale solo nelle scuole secondarie di secondo grado dove gli alunni hanno più dimestichezza con gli strumenti elettronici. Per le scuole materne, elementari e medie si procederà con la didattica in presenza, al fine di preservare un contesto di socialità, come ha espresso la Dirigente
scolastica Amanda Ferrario, che fa parte della Task Force del governo. Abbiamo chiesto alla docente di lettere, Anna Pometti, del liceo Principe Umberto, la sua opinione in merito alla didattica a distanza e alla riapertura di settembre.

La professoressa ci ha spiegato come la sua scuola è intervenuta per salvaguardare i propri studenti nelle prime settimane di lockdown, inizialmente mediante strumenti e piattaforme provvisorie e successivamente attraverso l’uso di un’unica piattaforma. La docente ha tuttavia riscontrato dei problemi a causa della poca dimestichezza talvolta
nell’usufruire delle piattaforme e più in generale con la tecnologia , nonostante la nostra generazione sia attualmente definita quella dei “nativi digitali”. Inoltre la professoressa crede che la Dad sia stata “ un’opportunità per la criticità del momento”, anche se essa ci ha privato del contatto umano. L’intervistata si augura di tornare a scuola normalmente, ma per lei una possibilità sarebbe alternare la Dad con la scuola in presenza.