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Quale sarà l’ambiente del futuro? Come le nuove generazioni vedono il mondo in cui si vive?

Ci siamo chiesti in che modo i giovani, il futuro della razza umana, vedano la loro casa, la terra, il posto che ci ospita, quotidianamente danneggiato proprio da noi. Volevamo sapere se è il momento che l’uomo faccia un passo indietro, oppure continui a lottare soltanto per il proprio tornaconto personale. Chi meglio di un giovane, per chiarire i nostri dubbi a riguardo? Francesco Canino è uno studente universitario di Milano, molto attento al tema ambiente, una tematica che sta a cuore a tutti; a lui abbiamo chiesto quali potrebbero essere le potenziali soluzioni in tema di sviluppo ecosostenibile. “La situazione è già molto grave e riguarda tutti. Anche per questo motivo non si capisce perché non si riesca a trovare una soluzione all’altezza delle tante criticità ambientali” – afferma Francesco, facendoci capire la gravità della situazione – “Molti scienziati ritengono che l’incuria umana predisponga alla fine della razza umana. E’davvero così, oppure c’è ancora qualcosa per cui lottare?” Francesco afferma che non sia una cosa facile da risolvere e che ci sia bisogno di un impegno generale: “Ci vuole un grosso sforzo da parte di tutti che deve partire dal quotidiano di ognuno. Credo che noi giovani abbiamo una coscienza diversa, un modo diverso di approcciare le questioni; la classe dirigente, i cosiddetti grandi, hanno in mano le carte per poter incidere positivamente sulla situazione”. Francesco mette in correlazione alla crisi globale, l’esempio del problema che ha colpito in breve tempo tutto il mondo piegandolo, il covid19. Gli abbiamo chiesto in che modo possiamo proteggere l’umanità dal virus senza che le mascherine possano inquinare il mondo, lui ci ha risposto in modo molto chiaro mettendo in evidenza il poco lavoro di squadra che si fa ai fini dell’ambiente: “Si potrebbero utilizzare materiali biodegradabili. Le aziende fanno un po’ i loro comodi ovviamente, perché si tratta di un materiale ottenibile a basso prezzo”. Ma sono corrette le varie soluzioni che si stanno pensando in questo momento, per la salvaguardia dell’ambiente?: “Sicuramente ci sono piste giuste da seguire – aggiunge- anche che sono i potenti, le grandi aziende, che devono indicare la via; ma se noi non ci diamo da fare nel nostro piccolo, non se ne può uscire. Credo che lo smart working possa avere un impatto positivo sull’ambiente, perché si evitano molti spostamenti che potrebbero inquinare, usando la macchina o gli altri mezzi di trasporto”. Infine ,ci ha anche dato dei consigli su come vivere questa situazione che rappresenta la nostra vita, citando una potenziale soluzione, proposta da un potente uomo del momento: un punto di vista molto interessante, che ci ha spiegato molto bene nell’intervista che vi invito a vedere. 

Riccardo Montesanti – Liceo Giulio Cesare