Coronavirus: Il regno delle fake news

Nei primi mesi di questa pandemia si è riversata sul web e sui social media una pioggia di informazioni non verificate e vagliate che ha creato una confusione generale, poiché le persone non sapevano più quali fonti erano effettivamente affidabili. In mezzo a questa confusione generale i beneficiari di questa situazione sono state le fake news che ovviamente non sono nate con l’inizio di questa pandemia, tuttavia è da notare l’aumento che si è registrato negli ultimi mesi, infatti, quasi il 6% delle notizie legate al Coronavirus sono false, secondo l’Osservatorio sulla disinformazione online di Agcom. La diffusione di queste notizie false è aumentata durante il lockdown perché internet è stato uno dei mezzi principali per avere informazioni riguardo al virus ed è stata favorita da commenti e post dai titoli accattivanti che attiravano subito le persone che leggevano voracemente e condividevano subito il post con amici e familiari, provocando un fenomeno che si espandeva a macchia d’olio. Le persone erano spinte sia per paura sia per una sete d’informazione a cercare sul web articoli che spiegassero cos’era il virus, i suoi sintomi e se si fosse trovato un vaccino. In questo modo la disinformazione ha giocato un ruolo fondamentale perché in molti credevano alle fake news che giravano in rete sia per il linguaggio che di fatto era molto simile a quello utilizzato da grandi testate sia per il titolo che attirava subito il lettore a cui rimaneva impresso, anche se la notizia poi risultava falsa. Le fake news in un certo senso hanno l’obiettivo di vendere se stesse e colpire il lettore. Titoli come: “Le mascherine uccidono i bambini” oppure “Il latte cura e previene il virus” attirano molti click da parte dei lettori che rimangono ammaliati e continuano a leggere. Tuttavia è da sottolineare che le fake news possono avere anche delle conseguenze devastanti come in Iran dove sono morte 700 persone dopo aver bevuto il metanolo poiché si pensava che fosse una cura al virus oppure in Ucraina dove una finta email del Ministero della Salute ha portato a violente proteste. Nell’email si diceva che tra i rimpatriati da Wuhan ci fossero anche alcune persone infette da COVID-19. Dopo aver letto questa fake news, molte persone si sono radunate e hanno attaccato l’autobus che trasportava gli evacuati fino al centro di quarantena.

Tutta questa bufera d’informazioni creata dalle fake news a chi ha portato guadagno? Agli speculatori, perché nel momento in cui una pagina falsa del corriere della sera o del messaggero dichiara che la tachipirina è la cura al coronavirus, tutti la vanno a comprare, facendo aumentare le vendite e procurando una buona fonte di guadagno all’azienda. In primo luogo, queste false notizie sfruttano i temi di tendenza per aumentare il traffico di siti monetizzati e a convincere gli utenti ad aprire link/allegati fraudolenti facendo leva sulla curiosità e sulla paura. Ad esempio il 16 marzo è stato scoperto un attacco informatico di diffusione di malware attraverso un file chiamato “Important – Covid-19”.

Giulia Garcea