Dobbiamo agire!

Alla scoperta della sensibilità dei “millennials” verso la tutela dell’ambiente

Da qualche anno a questa parte, il tema dell’ambiente ha invaso tutti i settori in particolar modo quelli economici e sanitari. Diverse industrie incominciano a dimostrare una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente realizzando prodotti che non lo danneggiano e molto probabilmente ciò è il frutto di una maggiore sensibilizzazione che riguarda la domanda da parte anche dei giovani. Nell’ultimo anno l’attività di sensibilizzazione portata avanti in tutto il mondo da Greta Thunberg ha avvicinato molti giovani verso il tema dello sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico.

“Il mondo sta andando in rovina e se non facciamo qualcosa da adesso le conseguenze saranno catastrofiche”. Lei è Giulia Malagrida, studentessa del Liceo classico Giulio Cesare, che negli ultimi anni segue attivamente i problemi del maltrattamento dell’ambiente.

“non possiamo stare fermi a guardare mentre gli altri distruggono il pianeta gettando indistintamente i rifiuti nonostante la presenza ormai della raccolta differenziata, inquinando l’acqua con rifiuti e scarichi e l’atmosfera attraverso emissioni eccessive di CO2”

Dal suo punto di vista, crede che la generazione dei millennials sia rispetto alla quella precedente un passo avanti in tema di attenzione nei confronti dell’ambiente?

“Credo di si, e in quanto appartenente a questa nuova generazione posso dire che essendo nati nel 2000, anno a partire dal quale l’attenzione verso i problemi legati alla tutela ambientale è emersa, siamo stati sensibilizzati al tema a partire dalle scuole elementari. È importante che la sensibilizzazione a scuola sia portata avanti ma che sia in grado anche di stimolare comportamenti sostenibili”.

Qual è, quindi secondo lei, la soluzione per migliorare in termini operativi l’attenzione nei confronti della tutela dell’ambiente?

“I giovani conoscono il problema ma pensano che sia lontano, non vicino a loro. È necessario metterli nelle condizioni di capire che invece è un pericolo imminente organizzando visite scolastiche in contesti critici e simulazioni nei laboratori.”

A cura di Angela Mazzei.