Accendiamo il futuro: Earth Hour

“Un inno collettivo alla bellezza e alla fragilità del pianeta”, così si definisce la grande mobilitazione globale del WWF contro i cambiamenti climatici, Earth Hour.
Per un’ora il globo si spegne, strade, piazze e monumenti vengono messi in ombra con l’obbiettivo di stimolare la riflessione sul valore della natura e della biodiversità da parte di ogni cittadino internazionale. Con oltre 4.000 fra città e municipalità partecipanti dal 2008, quest’anno più che mai WWF mira a coinvolgere tutti gli abitanti del Pianeta Terra, non solo i giovani, ma anche le imprese e le istituzioni: Google, ASI, Auchan, Unicredit sono solo alcuni dei nomi dei sostenitori 2020, a cui si aggiungono il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e il Presidente della Repubblica Sergio Matarella. Da quest’ultimo ha inoltre ricevuto per il secondo anno consecutivo la Medaglia del Presidente della Repubblica, riconoscimento dell’importanza sociale della manifestazione che avvalora i già ottenuti patrocini della Camera dei Deputati, della Presidenza del consiglio dei Ministri, del Senato e dell’Anci.
Quest’anno l’appuntamento è stato fissato a sabato 28 marzo, dalle 20.30 alle 21.30 (fuso orario locale). La cosiddetta “ondata buia” partirà dall’Australia, per arrivare in Italia con eventi e iniziative organizzati in tutta la penisola (Campania, Sicilia, Basilicata, Marche, Toscana, Lombardia, Veneto), ma protagonista italiana dell’Earth Hour sarà Venezia in particolare. Il capoluogo veneto è infatti diventato simbolo della lotta ai cambiamenti climatici dopo l’alluvione del novembre scorso e proprio per questo il Comune lagunare ha da subito sostenuto e patrocinato l’iniziativa; per ironia della sorte centro dell’Earth Hour 2019 era stata Matera, anch’essa travolta in contemporanea a Venezia da piogge torrenziali.
L’appello del WWF non è però rivolto soltanto alle vittime dei cambiamenti climatici, ma ad ogni singolo individuo “perché mai come oggi è urgente spingere i decisori politici ed economici a passare finalmente dalle parole ai fatti”, come sottolinea la presidentessa del WWF Italia Donatella Bianchi. “Il tasso globale di perdita della natura a cui abbiamo assistito negli ultimi 50 anni non ha precedenti nella storia dell’umanità, in relazione alla minaccia per le vite e per il benessere umani”, ha aggiunto il direttore generale di WWF International Marco Lambertini “Si stima che i servizi forniti dalla natura valgano 125.000 miliardi di dollari l’anno, il doppio del PIL mondiale e senza queste risorse naturali, le imprese e i servizi da cui dipendiamo falliranno”.
Nonostante le numerose critiche al movimento, le quali si concentrano sulla sponsorizzazione dell’evento e sull’effettiva riduzione del consumo di elettricità (pari al 2,10% complessivo secondo una stima dell’Università di Chicago), è impossibile negare che i fondi ricevuti dalle aziende partner e da personaggi pubblici (come la modella e attrice australiana Lara Worthington, l’attore peruviano Gonzalo Revoredo, il musicista nepalese Swoopna Suman e l’attore cinese Deng Lun) siano stati ben utilizzati: infatti nell’ultimo decennio Earth Hour ha realizzato un’area marina protetta di 3,5 milioni di ettari in Argentina, una foresta di 2.700 ettari in Uganda e ha ottenuto l’approvazione di una nuova legislazione per la protezione dei mari e delle foreste in Russia. L’Earth Hour sta inoltre avanzando proposte per un New Deal per la Natura e per le Persone nel 2020, in vista di un futuro sostenibile.
Proprio per questi obbiettivi già raggiunti, il prossimo 28 marzo il Quirinale, Palazzo Chigi, Palazzo Madama, Palazzo Montecitorio e la Basilica di San Pietro al Vaticano rimarranno per un’ora al buio, dimostrando che è sufficiente “spegnere la luce per accendere il futuro”.
Alessia Priori /Liceo Classico Galileo di Firenze