Darwin Day, una ricorrenza importante

138 anni dopo la scomparsa di Charles Darwin, il 19 aprile il mondo celebra il grande scienziato e la sua teoria dell’evoluzione, considerata tutt’ora una svolta epocale nella storia della ricerca scientifica mondiale. Infatti, le riflessioni di Darwin sono ancora oggi la base e il presupposto scientifico per lo studio della vita e dell’evoluzione. In Italia il Darwin Day si celebra sin dal 2003 ed è occasione per proporre interessanti eventi e mostre di approfondimento sull’origine dell’essere umano. Ad esempio, è in programma al Museo di Storia Naturale di Milano un dibattito sul ruolo delle estinzioni nell’evoluzione, mentre a Trento sono stati preparati alcuni appuntamenti: al Muse, il Museo delle Scienze, sono stati organizzati un aperitivo per parlare di corteggiamento tra animali e di selezione sessuale e lo spettacolo “Belle bestie”, storie in musica pensate per raccontare la bellezza degli animali. Tra le altre iniziative, Bologna celebrerà il Darwin Day fino al 5 marzo con conferenze dedicate alla divulgazione delle teorie darwiniane e al loro impatto sul progresso delle scienze. A Roma, presso l’università Sapienza, è invece in programma una conferenza tenuta dallo storico della medicina Gilberto Corbellini riguardo evoluzione e pseudoscienze, organizzata dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar). Sempre la Uaar, questa volta però in Sicilia e precisamente a Palermo, festeggerà la speciale ricorrenza attraverso la creazione di laboratori didattici, seminari e dibattiti scientifici a ingresso libero per avvicinare quante più persone possibili alla ricerca scientifica. A dispetto dei suoi anni, la teoria pubblicata nel 1859, “è ancora giovane e attualissima”, dice all’ANSA Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell’Università di Pavia. “Giorno dopo giorno”, aggiunge “emerge sempre più chiaramente la sua profonda validità a qualunque livello di organizzazione del sistema vivente, anche a livello cellulare”.
Grazie a tutte queste iniziative, si nota bene come la memoria del celebre scienziato non sia stata perduta tra polverosi libri scolastici, venendo invece esaltata anche dopo più di un secolo dalla sua dipartita.
Matteo Giachi /Liceo Classico Galileo di Firenze