Dieci piccoli indiani

Se “Dieci piccoli indiani” non fosse stato concepito dalla mente geniale di Agatha Christie, allora avrei sicuramente voluto esserne io l’autore. Si tratta di uno dei migliori romanzi gialli mai realizzati, carico di tensione e colpi di scena fin dai primi capitoli. 8 uomini che non si conoscono tra loro vengono invitati nella misteriosa Nigger Island da parte di un certo Signor Owen. Al loro arrivo scoprono che ad aspettarli in casa ci sono solo i coniugi domestici. La sera stessa, una voce proveniente da un grammofono incolpa ognuno dei 10 di aver commesso un omicidio, tuttavia essi, spaventati e confusi, si discolpano. In ognuna delle loro camere è appesa al muro una filastrocca che recita la morte in successione di 10 piccoli negretti, che periscono in modi differenti; quando avvengono le morti dei primi interessati, si capisce che esse sono analoghe a quelle della filastrocca… Inizia una corsa contro il tempo, in cui i personaggi diffidano l’uno dell’altro e si guardano le spalle per non essere i prossimi a morire. Qualcun altro si nasconde nell’isola per ucciderli oppure l’assassino è proprio uno dei dieci?
Francesco Cosenza / Liceo Classico Galileo di Firenze