Entro il 2050 estate senza ghiaccio al Polo Nord

Polo Nord Ghiacciaio Ghiaccio - Foto gratis su PixabayIl Polo Nord d’estate senza ghiaccio. Nella Giornata Mondiale della Terra indetta dall’ONU, in cui tutto il mondo si riunisce – seppur virtualmente – per celebrare la Terra e vengon fatti appelli alla salvaguardia del Pianeta, un motivo in più per mobilitarci maggiormente nella protezione della nostra casa ci viene dato dallo studio di un gruppo di ricercatori dell’università di Amburgo, coordinati da Dirk Notz.
Lo studio, basato sulle analisi di molti centri di ricerca in tutto il mondo, ha esaminato 40 modelli climatici dello sviluppo futuro della copertura di ghiaccio dell’Artico; in uno scenario, però, con massicce emissioni di CO2 e scarsa protezione dell’ambiente, molto simile a quello odierno. Appare evidente che il futuro del Polo Nord, e di specie endemiche come orsi polari o foche, dipende dalle umane emissioni di anidride carbonica; come spiega Notz: “Il Polo Nord è attualmente coperto da ghiaccio marino tutto l’anno, durante l’estate l’area ghiacciata diminuisce e in inverno aumenta, ma negli ultimi decenni, a causa dei cambiamenti climatici, lo scioglimento estivo ha provocato perdite molto più ingenti, il che ha provocato una riduzione dell’area ghiacciata complessiva. Questo influisce sull’ecosistema e sul clima in Artico, compromettendo l’habitat di orsi polari e foche”.
L’esperto continua poi spiegando che però la situazione è davvero drastica: “Secondo le nostre analisi, una riduzione delle emissioni e il mantenimento del riscaldamento globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali provocherebbero comunque la scomparsa della copertura glaciale in Artico, e questo ci ha davvero sorpresi”.
“Se riuscissimo a ridurre rapidamente e drasticamente la produzione di anidride carbonica, le estati completamente senza ghiaccio si verificherebbero solo occasionalmente, invece di diventare la norma. Dobbiamo assolutamente salvaguardare il pianeta” così chiude Notz, rinnovando un disperato appello a salvare il pianeta, visto quanto la situazione si sta – letteralmente – surriscaldando.
Davide Agnelli / Liceo Classico Galileo di Firenze