Il sistema periodico

Il sistema periodico è una raccolta di racconti scritta nel 1975 dall’autore italiano Primo Levi, superstite dal campo di sterminio di Auschwitz.
La caratteristica con la quale il libro si differenza dagli altri è la sua titolatura che ha infatti come titolo vero e proprio il nome di un elemento della tavola periodica per ogni racconto inserito nel romanzo (per esempio il primo racconto è Argon, l’ultimo,ovvero il ventunesimo, Carbonio e così via) da ciò si riesce a capire meglio anche la scelta del titolo del libro.
Uno dei racconti che mi ha più colpito e mi è piaciuto maggiormente è il quindicesimo, intitolato arsenico come l’elemento chimico principale nell’economia di questo capitolo; il narratore riporta un episodio molto singolare accadutogli durante la sua carriera da chimico.
In una giornata di lavoro, un signore che a malapena conosce l’italiano infatti è obbligato a parlare in dialetto piemontese, commissiona allo scrittore l’analisi di mezzo chilo di zucchero poiché teme che sia contaminato da qualche “porcheria” come la definisce il committente.
Primo Levi, dopo un attenta analisi attraverso vari passaggi, scopre che il quantitativo di zucchero contiene Arsenico, elemento numero 33 della tavola periodica degli elementi stilata da Mendeleev nel 1869, che, per chi non avesse questo tipo di conoscenza a livello scientifico, è estremamente velenoso ed assai difficile da identificare poiché è inodore ed incolore.
Il giorno seguente il signore torna al laboratorio dello scrittore ed insiste nel pagare anticipatamente il costo di commissione prima ancora di ricevere i risultati: ciò insospettisce non poco Primo Levi che, dopo aver comunicato al suo cliente gli esiti dei test, vista la voglia che il signore dalla parlantina piemontese trasmetteva nel voler essere interrogato sul motivo del possesso di un tale elemento pericoloso, domanda al suo committente la causa per cui egli si sia ritrovato fra le mani dello zucchero contaminato.
Il signore era un ciabattino di professione e,da qualche mese, era arrivato un giovane da un altra città che, in cerca di “belle speranze”, aveva deciso di aprire una bottega tutta sua entrando in concorrenza con il più anziano; in realtà questa rivalità era voluta sopratutto dal nuovo arrivato che, viste le perdite che stava riscontrando a causa dei prezzi troppo bassi, non solo aveva deciso di rialzare il costo della sua manodopera ma anche di mettere in cattiva luce il suo rivale raccontando falsi pettegolezzi sulla vita privata dell’anziano ciabattino che, a detta del giovane, sarebbe stato un alcoolista, un truffatore poiché avrebbe risuolato tutte le scarpe con il cartone ed altre mille mendacità simili.
Il ciabattino allora aveva deciso di testare, prima sul gatto e poi su se stesso lo zucchero per vedere se fosse contaminato oppure no, fortunatamente,essendo l’arsenico non puro, il risultato dell’esperimento fu una semplice intossicazione alimentare e non un decesso.
Finita la narrazione lo scrittore domanda al suo cliente se avesse bisogno di una testimonianza per sporgere denuncia ma il ciabattino si rifiuta dicendo che non era sua intenzione ricorrere a vie legali ma che preferiva andare a parlare personalmente con il giovane rivale per risolvere la questione senza rovinare gli affari di entrambe le parti; detto ciò il signore riprende il cartoccio ed esce dallo studio in piena serenità.
Avrei potuto scegliere altri 20 racconti per aprire uno scorcio su questo bellissimo libro di Primo Levi, condivido ed apprezzo molto la scelta della titolazione poiché la trovo molto particolare e suggestiva.
La mia preferenza fra i due romanzi assegnati per la pausa pasquale ricade però su “Fahrenheit451” libro che avevo intenzione di leggere già da tempo poiché ne conoscevo già la trama anche se, sinceramente, “Il sistema periodico” mi ha molto sorpreso attraverso i suoi contenuti tutti legati, non solo alla vita dell’autore, ma alla chimica in generale.
Il racconto “Arsenico” mi ha colpito particolarmente poiché la scelta finale presa dal ciabattino più anziano mi rispecchia molto: infatti,per esempio nello sport, sono sempre stato una persona che si è dedicata all’inserimento di nuovi elementi all’interno dello spogliatoio cercando di insegnare le regole di convivenza alle matricole della squadra, magari anche chiudendo un occhio su qualche bravata da parte dei nuovi arrivati.
Se dovessi scegliere un ulteriore racconto da consigliare opterei per l’ultimo ovvero “Carbonio” dove viene raccontato il viaggio di un atomo del suddetto elemento che, prima di arrivare nella mente dello scrittore, attraversa vari composti subendo continue variazioni, un viaggio che può essere paragonato a quello di qualsiasi persona che, prima di arrivare a scrivere l’ultima pagina della sua vita, deve attraversare situazioni e momenti diversi fra loro ma essenziali per l’economia di una bellissima storia.
Leonardo Fattori / Liceo Classico Galileo di Firenze