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La pandemia ci ha insegnato a vivere a contatto con gli animali

In una recente intervista svoltasi durante la Giornata Mondiale della Terra, il biologo, scrittore e presentatore televisivo Luigi Boitani ha dimostrato come in questi mesi di città vuota stiamo convivendo tranquillamente con molti animali. Si sono infatti registrati diversi casi di anatre che sguazzano nelle fontane delle piazze o di cinghiali che si aggirano indisturbati per le strade delle città. Naturalmente, se noi circoliamo nei luoghi in cui viviamo abitualmente, la fauna che vive al limite dei centri urbani si ritira ed è schiva; al contrario, se siamo noi a non farci vedere, sono loro a uscire allo scoperto. Per garantire la convivenza con gli animali, spiega Boitani, dobbiamo capire che il piccolo topolino di campagna vale esattamente come il capriolo che vive nei boschi al margine delle abitazioni: tutte le specie animali devono essere tutelate e protette, specialmente in un territorio che, come l’Italia, è popolato da numerosissime varietà di esse. Quando tutto sarà finito e le attività potranno riprendere, la fauna tornerà a nascondersi, ma sta a noi imparare la lezione secondo cui nessun animale vale più di un altro.
Francesco Cosenza / Liceo Classico Galileo di Firenze