La pazienza ai tempi del Coronavirus

Stiamo vivendo un periodo in cui serve tanta pazienza. Pazienza quando usciamo, ma soprattutto in casa. Mettiamo piede fuori dalla soglia, innanzitutto consapevoli che, allontanandoci troppo, rischiamo una multa tutt’altro che esigua. Le poche persone che incrociamo per strada mantengono le distanze e chi è privo di mascherina talvolta riceve un’occhiataccia, accompagnata, nel peggiore dei casi, da un rimprovero. Ci avviamo al supermercato e ci si presenta un fila interminabile di gente: dopo ore di coda per dieci minuti a far la spesa, torniamo a casa già sfiniti. Ci tocca poi destreggiarci tra meeting di lavoro online, chiamate, notifiche continue di notizie sconfortanti. Per carità, la tecnologia va ringraziata, soprattutto in queste occasioni estreme, ma a volte diventa quasi opprimente. Infine chi vive in famiglia, in particolare con bambini piccoli, fatica a trovare i propri spazi, e il rischio di litigi, dovuti allo stress accumulato, aumenta. D’altronde trascorrere quasi tutto il tempo in casa non può che avere un forte impatto sulla nostra sanità mentale. Sta anche a noi, però, cercare di trovare un qualche equilibro e creare un ambiente il più possibile tranquillo, ricordandoci che questa è una situazione temporanea e che dovremmo trarne, per quanto possibile, qualche vantaggio.
“In questo momento, per affrontare questa crisi, la pazienza è la più necessaria di tutte virtù” dice Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta, direttore del Centro di terapia strategica di Arezzo. È fondamentale pertanto restare fiduciosi, non andare nel panico, e non credere a fake news che girano soprattutto via messaggio. Abbiamo proprio ora l’occasione di esercitarci nell’essere, appunto, più pazienti (e quest’arte può sempre tornarci utile). Senza rinunciare agli impegni quotidiani (che ironicamente, in certi casi, sembrano aumentati nella quarantena), dobbiamo ritagliarci qualche momento della giornata per staccare un po’ da tutto e tutti, magari scrivendo i nostri pensieri, leggendo o ascoltando musica, come preferiamo, insomma. Possiamo inoltre approfittarne per portare avanti altri progetti per i quali “non c’era tempo” e dedicarci ad hobby che avevamo trascurato. Per concludere, coloro che passano tanto tempo in casa, gli studenti soprattutto, hanno la possibilità di esercitare la pazienza e dovrebbero cercare il più possibile di trarre il massimo da queste giornate.

Sofia Ventura / Liceo Classico Galileo di Firenze